martedì 31 maggio 2011

Pubblichiamo la lettera con la quale il Comitato Nazionale SE NON ORA QUANDO comunica ufficialmente l'incontro dei tanti comitati, nati in tutta Italia dopo la manifestazione del 13 febbraio, che si terrà a Siena nei giorni 9 e 10 luglio.

LETTERA ALLE DONNE E AI COMITATI SE NON ORA QUANDO
Care tutte,
come vi abbiamo già scritto, sentiamo il desiderio di incontrarci e conoscerci. Vi proponiamo una grande riunione il 9 e 10 luglio, a Siena per cominciare a tracciare il nostro progetto e definire la nostra proposta politica dopo il 13 febbraio.
La città ci ha messo a disposizione un luogo bellissimo, il Santa Maria della Scala, che ha tutte le caratteristiche di spazio per accogliere il nostro incontro. Un gruppo che comprende il comitato SNOQ di Siena e di Roma è già al lavoro per organizzare l’ospitalità e risolvere tutti i problemi logistici. Saremo in contatto continuo con voi attraverso il blog per aiutarvi in tutti i modi a partecipare.
Abbiamo pensato e discusso i contenuti per questo nostro primo incontro, e ci sembra che il nesso tra le brutte immagini di donne che attraversano gli schermi e ricoprono i muri di questo paese e il mancato posto fatto alle donne nella vita pubblica, a cominciare dal lavoro, sia il nodo su cui lavorare insieme.
Questi due aspetti, rappresentazione dei corpi e lavoro delle donne, sono le due facce dello scandalo italiano che abbiamo denunciato il 13 febbraio e che i dati ISTAT impietosamente fotografano.
Le 800.000 costrette a lasciare il loro impiego dopo una gravidanza, l’insieme indistinto e difficilmente quantificabile delle altre, inattive, disoccupate e precarie a cui di fatto viene sottratta anche solo la possibilità di immaginare una gravidanza, sono la dimostrazione che l’Italia non ha mai accettato la libertà e la differenza delle donne e ha sancito così il suo declino.
Cominciamo da qui.
Vi chiediamo di contribuire con le vostre riflessioni e le vostre proposte all’elaborazione su questi due punti.


SE NON ORA QUANDO – Comitato Nazionale

domenica 29 maggio 2011

Se tutti gli uomini del mondo

Pubblichiamo nella sezione Approfondimenti il contributo di Monica Lanfranco, direttora responsabile di Marea, intitolato Se tutti gli uomini del mondo.

sabato 28 maggio 2011

L'unanimità è necessaria, ma non indispensabile


Intervista alla nostra portavoce Albalisa, pubblicata su Il paese delle donne.

http://www.womenews.net/spip3/spip.php?article8611

 
di Carla Fronteddu
A Siena, le promotrici della mobilitazione locale del Se non ora quando?, all’indomani della manifestazione, si sono battezzate Le donne del 13 febbraio ed hanno continuato ad incontrarsi, con l’impegno di rendere produttiva la grande energia, che è scaturita da quella domenica in piazza. Parliamo di loro con Albalisa Sampieri, portavoce del gruppo, che partecipa al movimento femminista dagli anni Settanta.
Come si è formato il gruppo de Le donne del 13 Febbraio?
Da tempo, si stavano moltiplicando gli appelli alle donne e le sollecitazioni del comitato del Se non ora quando. In quel clima così promettente, ho sentito il bisogno di scrivere una lettera e di indirizzarla alle donne che avevo in rubrica, invitandole a valutare la possibilità di scendere in piazza anche a Siena, in seguito a quanto stava accadendo in Italia, recentemente, ma non solo. Il cosiddetto Rubygate, infatti, non è stato che la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma la misura era ormai colma. Molte donne hanno risposto al mio invito e ci siamo date appuntamento alla Sala Gialla dell’Istituto Tommaso Pendola, per discutere sul da farsi. La nostra prima riunione è avvenuta all’inizio del mese, quasi alla vigilia della mobilitazione, ma, nonostante tutto, in dieci giorni siamo riuscite a costruire la nostra modalità di occupare la piazza e l’esito è stato sorprendente: la presenza è stata altissima.. A partire dal primo istante avevamo espresso il desiderio di non limitarci ad organizzare la manifestazione, ma di proseguire il lavoro anche dopo il 13 Febbraio, ma il giorno della mobilitazione abbiamo vissuto un’esperienza così intensa, che, anche se non lo avessimo stabilito prima, ci saremmo comunque sentite spinte a dare un seguito ai nostri incontri.
Il 13 Febbraio è stato annunciato da un climax di appelli e interventi sui giornali firmati da donne impegnate nella politica, nella cultura, nello spettacolo, dai quali emergeva una situazione ormai insostenibile per le donne che vivono in Italia. Un elemento controverso del dibattito che ha attraversato i giornali è stato la grande retorica del silenzio delle donne, sostenuta da una schiera nutrita di pensatrici. Tu cosa ne pensi?
Mi sono chiesta, da subito, di quale silenzio stessero parlando. Casomai il silenzio è sulle donne, ma noi non abbiamo mai smesso di parlare. Se le sostenitrici di questo argomento, assumono come parametro le grandi manifestazioni degli anni Settanta, rischiano solo di cadere nel ridicolo, non rendendosi conto di come le cose siano cambiate nel frattempo. Accusarci di stare in silenzio, mi sembra l’ennesimo tentativo di colpevolizzarci, di sminuire la forza della nostra protesta e delle parole che noi donne scegliamo e usiamo per definire la nostra condizione. Le donne parlano e in tanti modi, il problema è che le parole, purtroppo, si scontrano contro un muro.
Rispetto all’appello nazionale Se non ora quando? le donne di Siena hanno prodotto un appello diverso. Cosa non andava in quello nazionale?
Il premo elemento, che non condividevamo, era la frase finale, una sorta di appello agli uomini. Io l’ho letta quasi come una richiesta, un chiedere per favore...È chiaro che i tempi non sono più quelli del separatismo, come negli anni Settanta, e, senza dubbio, dobbiamo trovare alleanze con gli uomini, tuttavia concludere l’appello con una richiesta di amicizia agli uomini, stonava molto rispetto al resto. Abbiamo fatto anche altre modifiche, soprattutto per evitare il perbenismo e il moralismo, che sembrava emergere, nel riferimento alle donne che hanno deciso di far parte della corte. Ad ogni modo, abbiamo deciso di non soffermarci di fronte a questi elementi, ma di assumere il problema di fondo, unendoci alla protesta ed elaborando un appello in cui ci potessimo rispecchiare maggiormente. Questo è stato un primo e importante momento, per ripensare il concetto di unanimità. Abbiamo scoperto che l’unanimità è necessaria, ma non indispensabile, e che la sicurezza e la forza che sembra offrire, la possiamo ritrovare anche nella non uniformità di pensiero. Questa consapevolezza, ci ha sicuramente dato la forza per andare avanti con il nostro impegno.
Come si compone il gruppo?
Il gruppo è nato spontaneamente dalla grande presenza in piazza e, ovviamente, adesso è numericamente molto ridotto. Come per l’unanimità, però, anche rispetto all’elemento numerico, abbiamo scoperto, che si tratta di un parametro non indispensabile. Essere poche non è per forza sintomo di debolezza, lo diventa quando ci si sofferma a pensare ai numeri e alle assenza. Chi vuole, chi sente il bisogno e il desiderio di continuare a lavorare sui temi che abbiamo portato in piazza, si incontra, senza farsi condizionare dall’assenza delle altre, qualunque motivo quest’assenza abbia (che dipenda da un problema temporale e contingente, oppure da ragioni più profonde, anche se in questo caso, sarebbe importante che chi non si sente più parte del gruppo ci raccontasse perché). In sintesi, siamo circa venti donne, che compongono un gruppo molto variegato, sia per ragioni anagrafiche, che per le esperienze politiche e le aspettative, ma si tratta di una varietà che non ci impedisce di lavorare, tutt’altro.
Che attività svolge il gruppo?
Quando ci siamo incontrate dopo la manifestazione del 13, siamo partite da una dichiarazione d’intenti:ci siamo e vogliamo continuare ad esserci. Il primo passo da cui cominciare, è stato quello dello spazio in cui incontrarci, perché non essendo un’associazione non abbiamo una sede, ed abbiamo trovato subito ospitalità presso le Stanze della Memoria, dove ci riuniamo ogni mercoledì pomeriggio. Superato questo problema tecnico, la prima domanda che ci siamo poste è stata: ci sentiamo un soggetto politico? La risposta è stata affermativa: ci sentiamo decisamente autorizzate a pensarci e a definirci un soggetto politico. La cronologia degli eventi, poi, ha voluto che a Siena ci fosse l’ultima coda di campagna elettorale, per le elezioni amministrative e abbiamo deciso di non lasciarci sfuggire l’opportunità di metterci alla prova come gruppo, con gli strumenti che avevamo a disposizione in quel momento. In quell’occasione, abbiamo deciso di chiedere un incontro con ciascuno dei candidati e con la candidata a sindaco, per sottoporre loro la nostra analisi della condizione femminile, soprattutto in riferimento al nostro territorio, ed alcune richieste specifiche. Naturalmente, non siamo così ingenue da non immaginare, che in campagna elettorale si promette di tutto e di più, tuttavia, per noi, è stata un’occasione utile per farci conoscere, per misurarci con le nostre idee e con le nostre proposte. Se non altro, abbiamo provato a contaminare con il nostro linguaggio e con le nostre idee alcuni luoghi della politica.
Quest’esperienza elettorale cosa ha dato al gruppo e cosa intendete farne?
Sicuramente il gruppo ne è uscito consolidato, ed è stato spinto a riflettere su proprie prospettive ed a collocarsi, praticamente, come soggetto politico in città. Inoltre, gli incontri con i candidati e la candidata, ci hanno messo in contatto con le donne che li sostenevano, dandoci la conferma che, nonostante le coloriture politiche, i problemi che sottoponiamo sono trasversali e, proprio per questo, aprono la possibilità di una grande alleanza tra donne. Una seria e approfondita discussione sugli esiti delle elezioni e sulla giunta fresca di nomina, ad ogni modo, è rimandata alla prossima riunione.
Oltre all’azione esterna, avete in programma anche un lavoro interno sul gruppo?
Sì. Fin dall’inizio abbiamo deciso di seguire una strada parallela: un’attività esterna, per collocarci come soggetto politico nello spazio pubblico, e un lavoro interno di rafforzamento. Questo secondo tipo di attività, ha avuto inizio durante il nostro ultimo incontro ed è stato denominato. “Laboratorio sul linguaggio”. Dopo un ricco brainstorming, abbiamo deciso di cominciare a lavorare a partire dalla parola Autodeterminazione e, con l’aiuto di Elena, che ha coordinato il gruppo, abbiamo provato a sviscerare il senso che questo termine ha per ciascuna di noi, a misurarci con l’interpretazione elaborata dall’altra, e a mettere in comune i significati che sono emersi. Considero questo laboratorio un buon lavoro, in grado di dare linfa al gruppo. L’esercizio sul linguaggio è sicuramente fondamentale; bisogna lavorare sulle parole, approfondirne il significato per condividerlo fino in fondo e trasformarlo in una ricchezza, che sfoci in un’azione politica efficace.
Siete già presenti in rete?
Sì. Abbiamo recentemente creato un blog (http://ledonnedel13siena.blogspot.com/), che gestiscono Susy e Carla. Sul blog abbiamo inserito la nostra genesi, i report delle riunioni, i materiali che abbiamo prodotto e alcuni approfondimenti. Credo che sia una bella fotografia dello stato dell’arte del gruppo e, soprattutto, è un modo per stringere contatti con gli altri gruppi nati dal 13 febbraio. Il collegamento e lo scambio di informazioni con altri gruppi, infatti, è un’occasione di crescita e, se coltivato, è un elemento che dà grande forza. Sicuramente ognuno deve muoversi in autonomia e seguire strade diverse, anche in funzione delle particolarità del territorio in cui opera, ma ci sono molti elementi comuni, che vanno agiti insieme, a livello nazionale e per questi, la rete di contatti è indispensabile.

mercoledì 25 maggio 2011

Report 25 Maggio

Sì AUTODETERMINAZIONE é la parola con la quale abbiamo iniziato il preannunciato lavoro sul linguaggio. L'abbiamo scelta tra le tante parole frutto di un rapido brainstorming. Elena poi  ci ha aiutato a declinarla ed interpretarla per consegnarci poi alla fine una mappa cognitiva della parola frutto delle nostre rappresentazioni e definizioni. Prima di questo passaggio finale, divise in tre gruppi, abbiamo scritto tre diverse storie che in qualche modo ci riconducessero ad uno o più dei concetti espressi.
Difficile in verità andare oltre questa fredda descrizione del lavoro che invece ci ha appassionato, ci ha permesso di ri-disegnare, condividendolo, il significato di una parola così determinante nella nostra storia personale e collettiva, fino a scoprire che i tanti sensi che abbiamo nominato hanno una grande affinità.
Quanto prima comunque sul nostro blog troverete le tre storie e la mappa, nonché il lungo elenco di parole dal quale siamo partite.
L'appuntamento é come sempre per il prossimo mercoledì 1 giungo alle ore 17,30. Discuteremo del risultato elettorale anche alla luce delle nomine per la nuova giunta, nonché dell'azione politica che intendiamo intraprendere.
Se nel frattempo ci saranno novità definitive sull'organizzazione dell'incontro nazionale dei Comitati Se non ora quando, vi informerò tempestivamente. Una buona serata a tutte Albalisa

martedì 24 maggio 2011

Occhi aperti sui nostri risparmi

Come verranno utilizzati i risparmi ricavati dall'equiparazione dell'età pensionabile delle donne nel pubblico impiego?

A seguito della sentenza di condanna da parte della Corte europea nei confronti dell'Italia, per la discriminazione tra uomo e donna in materia di età pensionabile, il Consiglio dei Ministri del 10 Giugno 2010, ha approvato una norma che equiparerà, a partire da gennaio 2012, il termine per il pensionamento di uomini e donne, che lavorano nel settore pubblico.

Il sacrificio chiesto alle lavoratrici, si legge sul sito del governo, non sarà vano. La Ministra Carfagna, infatti, assicura: “Ho chiesto e ottenuto, che i risparmi liberati dall'innalzamento dell'età pensionabile siano destinati a interventi reali, che permettano alle lavoratrici di conciliare con meno difficoltà la vita professionale con quella familiare”.

Visto che di promesse non mantenute noi donne ne sappiamo qualcosa, l'organizzazione Pari o Dispare ha deciso di vigilare sulla tracciabilità e l’utilizzo dei fondi e ha presentato una risoluzione parlamentare sottoscritta, tra le altre, anche da Emma Bonino.


Tuttavia, la risoluzione parlamentare non è stata votata a Montecitorio per motivi procedurali e al Senato è stata respinta....


Ma la battaglia non finisce qua. Le firmatarie della risoluzione respinta al Senato, lanciano un appello alla mobilitazione contro lo scippo che stiamo subendo.


Ci mobilitiamo?
Carla

lunedì 23 maggio 2011

Basta vincere le elezioni...

Nella pagina Approfondimenti trovate un bel articolo di Lea Melandri (per chi non la conosce, trovate anche una sua breve biografia) comparso sul settimanale on line LA DOMENICA DELLA NON VIOLENZA. Ce lo ha inviato Antonia. Personalmente stavo cercando di riflettere sull'esito (davvero misero per le donne) delle elezioni a Siena, nell'attesa ad esempio di vedere la nuova giunta. Le parole di Melandri sono una freccia nel cuore e alle sue domande ne aggiungerei un'altra che ho già posto in alcuni incontri, ma che non ha mai avuto una risposta:  si fa un gran parlare del numero così  esiguo di donne nei luoghi che contano della politica istituzionale. Si dice, da una parte, che è una vita impossibile e che, per questo, le donne non la amano e ne stanno alla larga.   Si dice anche che la politica è una cittadella fortificata maschile che gli uomini difendono senza esclusione di colpi. Ma il problema è mal posto. Non è vero che tutte le donne stanno alla larga dalla politica istituzionale, anzi alcune l'hanno messa al centro della loro vita.   La domanda giusta non è perchè le donne nei luoghi della politica istituzionale sono coì poche, ma perchè le donne che l'hanno scelta sono così deboli e perchè quelle stesse donne a tutt'oggi non sono attrattive per le altre, non chiamano alla politica, piuttosto ne allontanano......   Forse Merlandri ci offre una risposta e non é per nulla consolatoria......Albalisa 

venerdì 20 maggio 2011

Report 18 Maggio

Nutrimenti. Ed ecco che ieri pomeriggio, nel nostro primo incontro post elettorale, abbiamo potuto nutrire lo spirito o la mente, se preferite, attraverso uno scambio vivace che all'inizio, in verità, ha rischiato di bloccarsi di fronte alla solita stanca domanda sul chi siamo e su dove vogliamo andare. Talvolta siamo davvero ostinate nel non riuscire a riconoscere il valore di un'esperienza, solo perché essa si presenta inaspettata ed esce dalle consuete categorie (organizzazione, unanimità, rappresentanza e via dicendo). Siamo uscite da questo empasse perché credo che davvero ciascuna di noi pur nelle sue personali incertezze, riesce ad individuare in questo spazio la possibilità di orientare e rafforzare la nostra capacità di agire; ed eccola la prossima azione: mercoledì  Elena Elia si é presa il compito di condurci verso la prima tappa di un laboratorio sul linguaggio.
Già, quante volte abbiamo espresso il desiderio di approfondire il senso delle parole e quindi dei concetti con i quali facciamo i conti nelle nostre diverse pratiche quotidiane! Alcune di queste parole (violenza, lavoro, rappresentanza, libertà, cittadinanza, democrazia, potere) furono la forte cornice dentro la quale ci presentammo in Piazza il 13 di Febbraio. Vogliamo riprenderle aggiungendo maternità, futuro, desiderio, denaro, partecipazione, genere, sessualità.....ed altre che sceglieremo. 
E, a proposito di nutrimento, ieri pomeriggio alla fine della discussione che comunque si é protratta ancora una volta oltre il previsto, ci siamo concesse anche di nutrire i nostri corpi con una bella cenetta che, come da programma, ha preceduto la proiezione del bellissimo film di Gillo Pontecorvo "GIOVANNA". Un film emozionante, carico di significati attuali, narrato con parole  del lessico quotidiano, scolpito dai volti meravigliosi delle donne chiamate ad interpretare pressoché se stesse.
Purtroppo per motivi tecnici, abbiamo dovuto rinunciare alla visione del secondo film WE WANT SEX. Vediamo se e quando ri-proporlo.
Allora appuntamento al prossimo mercoledì alle 17,30. Una buona notte a tutte, ricordandovi di visitare il nostro blog, inviando anche proposte e consigli poiché esso é anche la nostra cartolina nel mondo Albalisa

giovedì 19 maggio 2011

Confronto a Siena tra le donne del 13 Febbraio e i candidati a sindaco

(Siena)“Non suddite, ma cittadine” è la parola d'ordine che campeggia sullo striscione, che negli ultimi tre mesi ha sfilato per le strade senesi. Dietro a quello striscione ci siamo noi, le organizzatrici della mobilitazione delle donne “Se non ora quando”, che ha riempito Piazza Salimbeni a Siena il 13 Febbraio. In quella parola d'ordine, è sintetizzata l'azione tenace che stiamo intraprendendo insieme, dall'inizio di Febbraio, facendo frutto del lavoro e dell'esperienza di tante donne. Dopo aver dato vita alla ricca manifestazione del 13, infatti, abbiamo continuato a lavorare, ad interrogarci sui fattori che rendono il nostro sesso ancora discriminato e che ci confinano nella condizione di cittadine di serie B, quindi suddite.
Fin dal primo momento, è stato forte il desiderio di rivendicare un ruolo da protagoniste, di agire con tutto il nostro peso e la nostra forza una cittadinanza piena,
attiva, di pensarci come un soggetto politico, in grado di confrontarsi con il governo della città. Questo desiderio è maturato in un momento particolare, mentre Siena si stava preparando ad eleggere il nuovo Sindaco e, visto che i tempi di azione non sono un fattore secondario, abbiamo voluto iniziare da qui: dalle elezioni amministrative. Abbiamo deciso di confrontarci con i candidati a sindaco, tutti, dal momento che la condizione diseguale delle donne è un problema decisamente trasversale e lo abbiamo fatto, andando dritte al punto: cosa desideriamo cambiare. Facendo tesoro, tra le altre cose, del lavoro svolto dalle donne dell'archivio dell'UDI, presentato in città il 26 Marzo, abbiamo definito cinque richieste, che rappresentano il nostro desiderio e il nostro punto di vista sulla collocazione delle donne nel mondo, da sottoporre ai candidati a sindaco. Le cinque richieste sono le seguenti:
1) Assunzione linguaggio non sessista in tutti gli atti e i luoghi di discussione del Comune: ciò significa declinare al maschile e al femminile, nominare entrambi i sessi, perché nominare un soggetto significa, in primo luogo, riconoscerlo;
2) introduzione del divieto di affissione dei manifesti pubblicitari che offendano la dignità femminile;
3) rappresentanza proporzionale di genere femminile negli organismi del Comune e di nomina dello stesso, resa effettiva, anche attraverso un Albo delle competenze femminili;
4) apertura di una casa delle donne e, in concomitanza, di una casa per donne vittime di violenza;
5) istituzione di un Tavolo permanente di consultazione sulle questioni di genere.
Hanno accettato l'invito a confrontarsi con noi tutti i candidati a sindaco e, molti di loro, si sono presentati all'appuntamento con le donne candidate nella loro lista. Ogni incontro è stato modulato da un linguaggio diverso, al fine di far incontrare la nostra elaborazione con esperienze e pratiche linguistiche e politiche diverse dalla nostra. Il bilancio di quest'esperienza è risultato indubbiamente positivo: tutti i candidati, infatti, si sono resi disponibili a prendere in considerazione le nostre proposte e, in molti casi, sono state avanzate idee su come realizzarne alcune. Inoltre, ogni volta che all'incontro hanno partecipato le donne candidate in lista, è emerso forte e chiaro che, nonostante le diversità e la mancanza di condivisione su alcuni aspetti della riflessione di genere, la condizione della donna, i problemi e le difficoltà con cui è chiamata a confrontarsi, sono trasversali, toccano tutte, indipendentemente dalla provenienza politica, e ci accomunano, non solo in negativo, ma soprattutto nella voglia di cambiamento e nel desiderio di impegnarsi per ottenerlo. (fonte c.s. Le donne del 13 Febbraio Siena) (Delt@ Anno IX, n. 106 - 107 del 13 - 14 maggio 2011)

11 Maggio

Invio a tutte il bell' articolo scritto da Carla Fronteddu per tutte noi, alla fine degli incontri con i candidati e la candidata a sindaco di Siena. Cercheremo di farlo pubblicare sulla stampa senese.
Intanto stiamo preprando il blog, appena pronto vi invio l'indirizzo.
Questo pomeriggio non ci incontriamo alle Stanze della Memoria perché ci siamo impegnate sia lunedì che martedì con i candidati.
L'appuntamento é per mercoledì 18 alle 17,30........forse con una piccola sorpresa. Arrivederci a tutte Albalisa 

Per l'articolo vedi post successivo

Report 6 Maggio

Dunque ieri c'eravamo alla manifestazione della CGIL......
 E' stata bella, partecipata, variegata nella presenza e nei toni di coloro che hanno preso parola, rispettando ciascuno e ciascuna il tempo concesso e contribuendo quindi alla necessaria sinteticità. 
........c'eravamo con il nostro intervento e c'eravamo con due bellissimi striscioni, uno quasi all'inizio e l'altro quasi alla fine!
......oggi siamo ricordate anche esplicitamente nella stampa senese (cosa davero rara) con foto e menzione in un articolo (menzione discutibile in verità perché certo nelle nostre parole tutto c'era fuorché il richiamo "al  no alla strumentalità femminile")
.......domani pensiamo di scrivere un articolo a proposito degli incontri con i candidati e la candidata a sindaco, così da poter dire la nostra con chiarezza. Naturalmente lo faremo dopo l'ultimo incontro. Ed infine stiamo preparando un blog e per questo si attendono proposte per il nome.
Facciamo un brain storming telematico?
Buona fine settimana a tutte in questo scorcio di Maggio così luminoso Albalisa

Le donne del 13 Febbraio di Siena allo sciopero generale della CGIL

(Siena) Le organizzatrici della manifestazione del 13 Febbraio a Siena, ribattezzate Le donne del 13 Febbraio (Delt@ 9.Marzo.2011), proseguono nel loro impegno a rendere produttiva l'energia scaturita dalla mobilitazione Se non ora quando?, sperimentando, giorno per giorno, su se stesse, il forte desiderio di contare, di rivendicare un ruolo da protagoniste e di influenzare la politica.
Il lavoro da loro svolto in questi tre mesi, sta dando vita ad importanti iniziative, a partire dal confronto con i candidati a sindaco della città, a cui si stanno dedicando da giorni (i prossimi numeri di Delt@ ospiteranno le interviste ai candidati sindaco di Siena).
Ma i fronti su cui impegnarsi sono molteplici e la determinazione a far sentire il peso delle proprie posizioni, ha convinto le donne del 13 Febbraio ad aderire allo sciopero nazionale generale indetto dalla CGIL, per questa mattina.
A Siena, il programma della manifestazione provinciale, prevede il ritrovo alle 9 alla Lizza, da dove partirà il corteo, che sfilerà fino a Piazza Duomo.
A conclusione della manifestazione, una rappresentante del gruppo prenderà la parola sul palco della CGIL, dove è previsto che si alternino le testimonianze di disoccupati, pensionati, lavoratori e precari.
Le donne del 13 Febbraio hanno deciso di approfittare di questo spazio di espressione, per declinare i principi che guidano lo sciopero generale, dal loro punto di vista. Le componenti del gruppo, infatti, sono convinte che il problema del lavoro sia inevitabilmente connesso con quello della rappresentanza politica e della violenza. Lavoro, violenza e rappresentanza, erano, non a caso, i grandi items intorno ai quali le donne senesi avevano organizzato la loro presenza in piazza il 13 Febbraio (Delt@ 10. febbraio. 2011)
Nel dibattito interno al gruppo, sono state analizzate le grandi criticità rispetto alla posizione delle donne nel mondo del lavoro: la disparità di reddito, le dimissioni in bianco, le discriminazioni subite al rientro a lavoro dopo la maternità, la maggior esposizione alla povertà (solo per citarne alcune). È emersa, tra tutte, una profonda amarezza, per la solerzia con cui nel nostro Paese vengono recepite le direttive europee, quando si tratta di alzare l'età pensionabile delle donne, mentre non si fa nulla per rendere effettivo, ad esempio, il congedo di paternità obbligatorio. Il discorso non cambia, quando si tratta di quote rosa, che, in un gioco perverso, vengono applicate nei casi in cui sono sfavorevoli per le donne, come nel caso della parificazione dei premi assicurativi per uomini e donne.
Viviamo in un contesto, in cui l'ingresso e la presenza delle donne nel mercato del lavoro è sempre sotto scacco; sembra che la nostra società abbia ingranato la retromarcia rispetto ai diritti faticosamente conquistati dalle donne, inaugurando una nuova forma di disprezzo nei confronti dell'istruzione, della formazione, dell'autonomia personale, conquistata attraverso il lavoro.
Il lavoro, infatti, è una chiave d'accesso imprescindibile per l'emancipazione femminile: senza lavoro si è meno liberi e questo è tanto più vero per le donne, che senza l'indipendenza economica, sono condannate ad un ritorno forzato alla sfera domestica e alla dipendenza familiare.
(Delt@ Anno IX, n. 100-101 del 6-7 maggio 2011) Carla Fronteddu

29 Aprile 2011

Brujas, ricorderete che un paio di settimane fa abbiamo incontrato il segretario della CGIL, Claudio Guggiari, a seguito di un invito inviato a tutte le associazioni. Lo scopo era quello di creare una sorta di tavolo di tutti quei soggetti che, pur lavorando separatamente e con obbiettivi diversi, si riconoscono in alcuni principi e valori fondamentali di una società civile.
In quell'occasione Guggiari ci ricordò anche l'impegno dello sciopero generale del 6 maggio, annunciando che anche a Siena era prevista una manifestazione a conclusione della quale, sarebbero stati invitati a parlare diversi rappresentanti di realtà associative, categorieecc.ecc. Guggiari aggiunse anche che la modalità di questa presenza sarebbe stata mutuata da quella delle donne del 13 febbraio.
Poiché  questa mattina mi trovavo in CGIL ho preso l'iniziativa di chiedere a Guggiari di prevedere un piccolo spazio di parola anche per noi.
Spazio accordato, sapremo presto quanto tempo abbiamo a disposizione, ma immagino pochi minuti e comunque invito tutte a rifleltere su che taglio vogliamo dare alle nostre parole e su chi delegheremo.
Se poi la mia richiesta vi pare poco condivisa, vi prego di richiamarmi all'ordine e nel caso siamo sempre in tempo a tornare indietro.
Un caro saluto Albalisa 

Report 4 Maggio

Buona sera a tutte, é appena terminata la riunione del mercoledì.
Come da programma ci siamo confrontate sulla nostra presenza alla manifestazione della CGIL durante lo sciopero del 6 maggio.
Come vi avevo già comunicato avremo uno spazio di parola alla fine del corteo (terminerà in Piazza Duomo), insieme ovviamente ad altri ed altre. Per questo, nell'economia organizzativa, dovremo cavarcela in circa 5 minuti .
Così abbiamo messo insieme una serie di punti che ci interessa comunicare, mantenendo una sorta di filo ideale con i 12 punti o con alcuni di essi che costituiscono il senso allo sciopero e che declineremo dal nostro punto di vista; punto di vista che secondo  noi vuole e deve  tenere insieme non solo  i temi strettamenti legati al lavoro, ma anche  quello della rappresentanza  politica e quello del corpo (violenza, il corpo delle donne al tempo della crisi globale,  il corpo come percorso di libertà individuale..).
Costruirò in dettaglio le idee partorite questa sera. 
L'appuntamento é per venerdì alle 9 alla Lizza davanti alla CGIL, avremo il nostro striscione ed i volantini che abbiamo distribuito l'8 marzo.
Arrivederci a tutte Albalisa 

Report 20 Aprile

E' appena terminata la riunione prevista per questo pomeriggio allo scopo di confrontarci su metodo e contenuti dell'incontri con i candidati a sindaco.
Un gran lavoro, ma buoni risultati. La discussione ci ha permesso non solo di arrivare allo scopo di cui sopra, ma di cominciare a misurarci con i pensieri, i desideri, le aspettative di ciascuna di noi.
Vi annuncio intanto i primi due appuntamenti che vi chiedo di registrare per garantire una buona presenza.
Dunque incontreremo la candidata a sindaca Laura Vigni, mercoledì 27 Aprile alle ore 17,30 presso le Stanze della Memoria, via Malavolti 9.
sempre mercoledì 27 Aprile, ma alle ore 21,30 incontreremo il candidato a Sindaco Gabriele Corradi presso la sede della coalizione che si trova all'inizio di via della Stufa Secca, entrando da Piazza del Sale.
Nell'intervallo tra i due incontri, avremmo deciso di rimanere a cena tutte insieme.
Siamo in attesa dell'appuntamento con il candidato a Sindaco Franco Ceccuzzi, appuntamento richiesto d'altro canto ieri mattina e quindi aspettiamo fiduciose. Vi farò sapere.
Colgo l'occasione per ricordare a tutte che lunedì 25 Aprile, come tutti gli anni, ci sarà la manifestazione  per ricordare la Liberazione dell'Italia dal fascismo. Si parte alle 16,15 dai Giardini della Lizza.Sarebbe bello portare il nostro striscione Non suddite ma cittadine Se non ora quando. Fatemi sapere chi ha intenzione di esserci così che possa portarlo.
Infine un sincero augurio di Buona Pasqua a tutte. Albalisa
  

Report 13 Aprile

Sì in effetti questa per me é stata una settimana "in affanno" e per questo mi trovo a scrivere il consueto resoconto con un pò di ritardo. Spero non me ne vogliate.
Dunque mercoledì abbiamo iniziato riprendendo da dove ci eravamo lasciate ovvero dalla proposta di Antonia di prendere in considerazione l'ipotesi di due donne del  gruppo che potessero far parte della prossima Giunta. 
Ebbene abbiamo deciso di non proseguire in questa strada. Non voglio attardarmi sui motivi di questa scelta, ricordo solo i tempi  ristretti, la necessità di affrontare seriamente un confronto tra noi che stabilisca basi più solide al nostro "essere soggetto politico", ecc.ecc.
Questa ipotesi, come ha voluto sottolineare qualcuna, rimane comunque sullo sfondo come ambizione da coltivare e come elemento di stimolo per manetenere vivo il  desiderio di cambiamento anche della cultura politica.
Difficile però sottrarsi in toto al richiamo elettorale e la discussione é continuata in questa direzione. Rimane infatti la lettera aperta dell'UDI e le domande o proposte contenute in questa. Un lavoro comunque significativo che é per tutte noi un punto fermo e come tale necessita di un'azione. Quale se non quella di proporlo in diretta ai/alle candidati/e a Sindaco?
Così abbiamo deciso che contatteremo i rispettivi comitati elettorali per chiedere un incontro  separato con una nostra delegazione.
Ho questo compito e quindi vi farò sapere l'esito.
Per attuarlo si rende ovviamente necessario costruire con cura contenuti e modalità e per questo ci ritroveremo mercoledì 20 Aprile alle ore 18,30 presso la sede dell'Archivio dell'UDI in via Tommaso Pendola 37, ultimo piano.
Abbiamo scelto un'altra sede perché quel pomeriggio le Stanze della Memorai sono occupate, quanto all'ora (18,30) abbiamo pensato di concederci l'agio di lavorare anche oltre le 20,  per essere sicure di portare a compimento il lavoro.
Un caro saluto a tutte Albalisa
p.s. ieri pomeriggio sono stata all'incontro promosso dalla CGIL con tutte le associazioni del territorio, ma ve ne parlo la prossima volta perché.....mi aspetta mia nipote
 

Report 6 Aprile

Buongiorno, con un pò di ritardo, scrivo il resoconto del nostro incontro settimanale.
Intanto allegato trovate un documento, lo inviano le compagne dell'Archivio dell'UDI. Io l'ho trovato molto bello, pur nella sua sintesi, anzi proprio a partire dalla sua essenzialità che ci restituisce a pieno il focus del lavoro che é stato fatto e la sua prospettiva.
Grazie alle compagne dell'UDI, ma non solo, naturalmente, abbiamo in mano un programma elettorale; già,  come chiamare diversamente le domande che leggerete in calce e che disegnano in buona parte alcuni dei nostri desideri rispetto ad una città il cui profilo ha necessità di essere cambiato!
Allora, se mercoledì scorso, all'inizio dell'incontro, abbiamo tentato di rispondere per l'ennesima volta alla domanda se le donne del 13 febbraio sono o meno un soggetto politico, una prima risposta ci arriva anche dal documento dell'UDI.
Penso proprio che noi siamo a tutti gli effetti un soggetto politico e solo una pervicace auto-sottovalutazione ci impedisce ancora di affermarlo e ci imprigiona dentro una strana incertezza.
Come ha detto Costanza "....abbiamo una storia, dei contenuti, relazioni, progettualità, siamo senza dubbio capaci di costruire un modello di società dove sappiamo di poter essere determinanti....." .
Ed eccola qua dunque la risposta ai nostri dubbi. Sembrerà banale, ma esserci concesse la libertà di definirci, ci ha proiettate immediatamente nella azione politica e là davvero in maniera almeno per me insospettata, il desiderio di contare, di costruire strategie, di progettare ALTO, é "esploso".
Certo l'imminenza delle amministrative a Siena ci riconduce a scelte di razionalità ed opportunità: incontriamo i candidati, tutti? Con quali modalità? Facciamo una iniziativa pubblia a partire dai programmi elettorali? Proseguiamo in accordo con l'Archivio dell'UDI, partendo dalle domande contenute nel documento e chiedendo al/ai candidati un confronto su queste?
La discussione si é molto animata su questi punti fino ad arrivare alla proposta di Antonia di prendere in considerazione l'ipotesi di due donne del gruppo che possano far parte della prossima Giunta. La sorpresa e l'ora tarda ci hanno impedito di approfondire tutte queste questioni ed é da qui che abbiamo intenzione di ripartire mercoledì 12 aprile alle 17,30, sempre presso le Stanze della Memoria.       Albalisa
p.s. chiedo alle compagne che erano presenti di integrare questo mio resconto, se lo ritengono poco corrispondente alla loro percezione. Credetemi restituire il senso di ciò che attraversa questi incontri non è impresa da poco........, lo dico   non per giustificarmi, ma per sottolineare la vivacità e la ricchezza del confronto

Report 30 Marzo

Davvero noi per prime costruiamo gli ostacoli al nostro stesso bisogno di creare solidarietà e forza collettiva necessari a modificare i rapporti di potere squilibrati, rappresentati peraltro molto bene da quei numeri che hanno aperto la manifestazione del 13 Febbraio.
Permettetemi di esordire così nel tentativo di riassumere e condividere con le assenti l'incontro di ieri pomeriggio.
Incontro vivace del resto che ha marcato  le differenze nelle aspettative, ma ancora una volta nelle appartenenza di ciascuna di noi. Scrive Alessandra Di Pietro nelle pagine che vi ho inviato l'ultima volta:".....Il femminismo è per me innanzitutto una autentica attenzione per le donne, il loro pensiero, le loro azioni e le loro relazioni, non può fermarsi davanti all’etichetta di appartenenza fissata con criteri della politica maschile....." aggiungo io quanto é difficile smarcarsi da questi criteri!!!!
Ma veniamo ad alcune questioni che sono state affrontate ieri sera:
in un giro veloce siamo partite dalle aspettative di ciascuna di noi e va detto che per la maggior parte  sentiamo la necessità di mantenere un percorso parallelo tra quella che potremmo chiamare la riflessione all'interno del gruppo (linguaggio?  pensiero politico?) e presenza all'esterno; quest'ultima ha senza dubbio una sua forte motivazione ovvero quella del prossimo cambiamento di governo della nostra città, ma anche quella di raccogliere intorno a noi il consenso ed il contributo di altre donne, soprattutto quelle più giovani.
Rispetto a questa seconda motivazione abbiamo già trovato una risposta molto pratica: si é infatti formato un piccolo gruppo che lavorerà per la programmazione di un primo breve ciclo di films scelti ad hoc per alimentare un confronto su questioni come il corpo, la sessualità, il lavoro ecc.
L'altra riflessione (il rapporto con la politica ed il governo della nostra città) si é rivelata molto più complessa, come é facile immaginare! Qui davvero si confrontano e si scontrano esperienze e pratiche politiche che necessitano di tempi un pò più lunghi per trovare consonannze o mediazioni che non indeboliscano la nostra ritrovata determinazione e voglia di esserci. Come si diceva una volta i tempi dela politica non sempre coincidono con quelli delle donne, ma certo dovremmo fare uno sforzo in questa direzione o ci troveremo sempre ai margini, a raccontarci le nostre disgrazie, trovando scuse arcaiche alle nostre paure ed insicurezze ed é da qui che ripartiremo mercoledì prossimo   6 aprile alle 17,30      sempre presso le Stanze della Memoria che ringraziamo per la disponibilità dello spazio.
Un caro saluto a tutte, presenti ed assenti Albalisa

Report 23 Marzo

Sì in effetti non posso che fare un breve resoconto, non perché la riunione di ieri sera non sia stata interessante, ma proprio perché le parole dette, i concetti espressi, le aspettative più o meno dichiarate, sono state tante e diverse ed é quindi difficile restituirle con chiarezza. 
Comincerei dunque con il dire che eravamo una ventina, che abbiamo formato un bel circolo, che siamo ripartite con una breve descrizione della giornata del 8 Marzo, esaurendo la curiosità di quelle che non erano potute essere presenti.
Poi i primi interrogativi: desideriamo sempre tentare la scommessa della costruzione di un soggetto politico nuovo? attraverso quale percorso? con quali riferimenti? E' sufficiente la forza espressa dalla manifestazione del 13 febbraio per rassicurare le nostre insicurezze? (scusate il bisticcio di parole)
Nella mia breve introduzione ho messo sul tavolo anche la questione del rapporto con le associazioni di donne che da anni  lavorano nella nostra città, nonché il rapporto con le donne che militano nei partiti o che sono presenti nelle istituzioni.
La discussione si é animata da subito e si é protratta fin quasi le 20.
A questo punto però non posso che riportare alcuni pensieri  ed impressioni personali quindi molto, molto parziali:
- pur ascoltandoci con attenzione, c'é una grande difficoltà a comprendere fino in fondo ciò che vogliamo esprimere. Questo non fa che confermare la necessità di addentrarci ancora di più nella questione del linguaggio. A questo proposito qualcuna suggeriva di farlo usando dei testi con i quali misurarci o semplicemente, partendo da alcune parole chiave che fanno parte del lessico della politica, ma che spesso vengono usate ambiguamente o strumentalmente. Insomma la parola per dirlo e per dirci, per rappresentare l'azione politica, rafforzandola attraverso il senso chiaro e condiviso.
- concordo con chi ha manifestato il bisogno/desiderio di approfondire la conoscenza tra noi, in quella pratica del partire da sé che rappresetna senza dubbio una modalità ancora molto pregnante del confronto tra donne (questo aspetto si lega indissolubilmente a quello precedente, naturalmente)
- trovo anch'io necessario mantenere un  parallelismo tra il confronto nel gruppo e l'individuazione di obiettivi esterni (anche modesti o a breve termine), in considerazione del fatto, sottolineava qualcuna, del prossimo cambio di governo della città. Questo però non assume priorità ed é condizionato dalla capacità che avremo di farlo scaturire dalla discussione e dal confronto.
Lascio la parola alle altre; aggiungo solo che, come vedete,  vi allego nuovamente un breve scritto che almeno a me ha restituito una bella fotografia di ciò che siamo oggi (un oggi che si data a partire dal 13 febbraio) ed in più mi sembra che racconti con parole più sapienti delle mie, buona parte del confronto di ieri sera.
Per tutte l'appuntamento é per mercoledì 30 Marzo ore 17,30 sempre alle Stanze della Memoria.
Un caro saluto Albalisa
 

15 Marzo 2011

Buongiorno a tutte, ho tardato ad inviare la comunicazione per un nuovo incontro perché questa settimana ci sono tante iniziative che fanno parte del cartellone del 8 marzo, promosso dall'amministrazione provinciale
A questo punto direi che potremmo vederci la prossima settimana ovvero mercoledì 23 marzo alle ore 17,30 presso Le Stanze della Memoria, via Malavolti 9.
Un caro saluto a tutte Albalisa

...Dietro le mimose il panorama retrostante è spoglio

Siena) Sul Corriere della Sera dell'8 Marzo, Beppe Severgnini scrive: “quando non
riescono ad accettare i cambiamenti, gli uomini - intesi come maschi - offrono complimenti.
Quando non sanno imporsi rinunce, espongono buone intenzioni. La giornata di oggi, 8
marzo, vedrà un turbinìo di eventi, iniziative, congratulazioni e riconoscimenti del ruolo
della donna. Ma le donne - intese come femmine - ormai l'hanno capito. Basta scostare
le mimose, e il panorama retrostante è spoglio”.
È vero, il panorama è spoglio, ma non solo. Dietro il sipario di mimose che ci
vengono offerte, lo spettacolo può essere anche degradante, offensivo, violento, ostile e
discriminatorio.
Tutto questo le donne lo sanno e a Siena, nel pomeriggio della Festa della Donna,
hanno espresso ad alta voce questa loro consapevolezza.
Dopo la manifestazione di Febbraio, le organizzatrici della mobilitazione senese,
che, come vi avevo raccontato nei precedenti articoli, si sono battezzate proprio Le donne
del 13 Febbraio, sono tornate in Piazza Salimbeni. A partire dalle 16.30, mentre nella città
si rincorrevano i coriandoli e i fili colorati del carnevale, tutte loro sono tornate ad
occupare con la propria coscienza di genere, con il proprio sdegno e con il loro spirito
costruttivo, lo spazio pubblico, per ripetere: Non suddite, ma cittadine.
La manifestazione senese dell'8 Marzo è stata fortemente connotata dall'impegno a
contribuire ad un'ampia presa di coscienza di genere. Per l'occasione, infatti, le
organizzatrici hanno prodotto del materiale informativo, che hanno divulgato ai microfoni e
che hanno rielaborato in volantini, che sono stati distribuiti in Piazza e per le strade. I temi
più salienti: lavoro, presenza nei luoghi decisionali, maternità e violenza.
Oltre alle Donne del 13 Febbraio, hanno arricchito la piazza con la loro presenza
alcuni professori dell'Istituto d'Arte Duccio di Buoninsegna e del Liceo della Formazione, di
Siena. Quest'ultimi, infatti, dopo essersi confrontati venerdì scorso durante una riunione ed
aver riscontrato significativi elementi in comune con il movimento delle donne, hanno
deciso di unirsi alla manifestazione organizzata da quest'ultime, per difendere la dignità
individuale e la scuola pubblica.
Questo secondo appuntamento, che è riuscito ancora una volta a suscitare
l'interesse della cittadinanza e a stimolare la partecipazione, conferma la determinazione
delle donne senesi a costruire, dietro al sipario di mimose, un nuovo scenario, sul quale si
possa vedere finalmente in scena una piena cittadinanza di genere.
(Delt@ Anno IX, n. 51 del 9 marzo 2011) Carla Fronteddu

Report 2 Marzo

Buona sera a tutte, riunione numerosa e decisamente animata quella di questo pomeriggio. Certo non manca l'entusiasmo e nemmeno le idee!!!
Ma andiamo per ordine:
 - saremo dunque l'8 marzo in piazza Salimbeni  alle ore 16,30.  Per questo vi allego il volantino con la preghiera di farlo circolare. Ovvio richiamare l'attenzione di tutte al significato di una presenza numerosa.
Il testo é una sintesi di quello che circola a livello nazionale e la cui versione integrale vi ho già spedito un paio di giorni fa. Verrà letto all'inizio della manifestazione. Ribadisce concetti importanti, mantiene il necessario  filo tra il livello locale e quello nazionale, provando già a formulare proposte concrete.
Questa attenzione  al concreto é stata richiamata da diverse delle presenti e rappresenta il bisogno di tutte di passare da enunciazioni di principi seppur importanti, alla formulazione di proposte.
Oltre a questo volantino,  distribuiremo una "carta" che Tommasina si é presa il compito di costruire graficamente con le frasi che il piccolo gruppo ha scelto tra le tante che le donne hanno lasciato nella scatolona il 13 febbraio. Le stesse frasi comporranno i 4 manifesti che attaccheremo al tavolo intorno al quale organizzeremo la nostra presenza.   
Abbiamo anche convenuto che é necessario cominciare ad informare su alcune questioni che ci riguardano molto da vicino, che stanno passando sotto silenzio e che rappresentano l'ulteriore tentativo di riportare indietro quanto abbiamo faticosamente conquistato. Per questo alcune di noi si occuperanno di raccogliere informazioni, a partire dal destino dei comitati di Pari Opportunità nelle Università, o a proposito dei fondi sottratti alle campagne di prevenzione e cura dei tumori per il tumore al seno, alle proposte di quote rosa ecc. Per adesso se ne sono incaricate  Carla Fronteddu, Serenella Civitelli e Daniela Curti, ma chiunque  vorrà, potrà aggiungere il proprio contributo, portando le informazioni raccolte prima di andare in piazza.
Si è parlato di uno spazio dove depositare e raccogliere le proposte, (magari un angolo del tavolo contrassegnato da un "segnaposto" PROPOSTE) su cui lavorare successivamente;
Avremo i cartelli delle ragazze del Link, che saranno di nuovo in piazza con noi, ma  chiunque di noi abbia voglia potrà portare  il suo cartello. 
Infine, disponiamo di microfono ed amplificazione, questo significa che c'é di nuovo uno spazio pre prendere parola, dunque
 
         Appuntamento Martedì 8 marzo 
             piazza Salimbeni  ore 16,30

 

A Siena non si fermano le donne del 13 Febbraio

(Siena) A Roma le promotrici della manifestazione del 13 febbraio, hanno lanciato la sfida, per l'8 Marzo, di raccogliere le donne ―fuori dagli asili, negli uffici, nei parchi, nei condomini, nelle scuole, tra amiche, nei luoghi di lavoro, nelle università per discutere, partecipare con presìdi, flash mob, piccoli cortei, assemblee‖.
Intanto a Siena, già dal 17 Febbraio, le donne senesi hanno manifestato la volontà di non lasciar sfumare l'esperienza della piazza e si sono promesse di impegnarsi nella costruzione di un soggetto politico capace di misurarsi con il governo della città e della provincia.
In questo clima è apparso chiaro, sin dal primo momento, che, oltre ad un lavoro interno di riflessione, a cominciare dal linguaggio politico in cui riconoscersi e con cui esprimersi, fosse necessario un lavoro esterno, per rafforzare la visibilità. Da qui la proposta di tornare in piazza nella data simbolica dell'8 Marzo.
Le organizzatrici senesi, che hanno deciso di battezzarsi Le donne del 13 Febbraio, si incontreranno, nella Giornata della donna, ancora una volta in Piazza Salimbeni, alle 16.30, pronte a coinvolgere la cittadinanza e decise a raggiungere l'obiettivo, perfettamente sintetizzato dal motto: ―Non suddite, ma cittadine‖.
In questi giorni le promotrici si sono incontrate per definire le modalità della loro presenza nello spazio pubblico, alla ricerca di soluzioni costruttive e capaci di coinvolgere sempre più partecipanti, sfruttando al meglio le potenzialità della piazza.
Mentre la creatività viene messa a lavoro, procede il lavoro di archivio, di cui erano state poste le basi il 13 febbraio in Piazza. In quell'occasione, infatti, come vi avevamo raccontato, le donne senesi hanno raccolto gli interventi in una grande scatola, per conservare il patrimonio di idee, sfoghi, proposte, partoriti dalle partecipanti. Così, la settimana scorsa, alcune organizzatrici si sono impegnate a rileggere gli interventi che erano stati depositati il giorno della manifestazione, per estrapolare frasi significative che restituiscano il senso della mobilitazione e dell'impegno delle donne. Queste frasi sono diventate il corpo di un volantino che verrà distribuito l'8 Marzo in piazza e costituiscono un'eredità su cui c'è ancora molto lavoro da fare.
L'impegno delle donne del 13 Febbraio, volto a costruire un percorso di riflessione e di costruzione di una piena cittadinanza, inoltre, è sostenuto dal ricco cartellone di iniziative coordinate dall‘amministrazione provinciale di Siena, attraverso il Centro Pari Opportunità, in occasione dell'8 Marzo. Questa serie di eventi, come osserva Simonetta Pellegrini, assessore provinciale alle Pari opportunità ―trova una sua cornice nel riferimento alle celebrazioni del 150° anniversario dell‘Unità d‘Italia, e si interroga sul processo di emancipazione e acquisizione di diritti, che ha visto le donne passare dal ruolo di ‗suddite‘ a quello di cittadine. Attraverso le numerose occasioni di incontro promosse all‘interno del Cartellone, ogni mezzo espressivo- un video, una rappresentazione teatrale, un‘immagine o un racconto- ci restituirà un tassello di quel percorso verso un‘uguaglianza di genere che ancora, dal mondo del lavoro a quello della politica, non si è pienamente compiuto, anzi viene spesso gravemente messo in discussione‖.
Donne provenienti da contesti, esperienze e generazioni differenti, infatti, hanno dato vita ad una serie di iniziative, che richiamano l'attenzione sul tema dignità della donna, della violenza, del lavoro, della libertà, a testimoniare la volontà della città a impegnarsi nella costruzione di una piena cittadinanza e nella valorizzazione del soggetto politico femminile.
(Delt@ Anno IX, n. 46 del 3 marzo 2011) Carla Fronteddu

Report 18 Febbraio


Buongiorno a tutte, come da programma, ci siamo incontrate ieri sera.
C'é stata unanimità nel:
- riconoscere il bel esito della manifestazione del 13
- dichiarare la volontà di continuare, così come del resto ci eravamo proposte
- cominciare a costruire un soggetto politico capace di misurarsi con il governo della città (in primavera a Siena ci saranno le elezioni), ma anche dei territori.
Guardando in questa direzione ci é apparso subito chiaro che dovremmo da una parte rafforzare la nostra visibilità (il fuori), ma anche costruire una maggiore chiarezza al nostro interno a partire dal senso che diamo alle tante parole che ormai costituiscono il vocabolario della politica. Di questo disegno generale fa parte anche l'aspetto del rapporto con le istituzioni e in modo particolare il rapporto con le donne che hanno accettato di stare all'interno di queste ultime.
Sperando di essere stata chiara sino a qui, vengo alle proposte che sono scaturite dall'incontro di ieri sera:
8 marzo manifestazione a Siena. Vi dico subito che nessuna ha avuto dubbi su questo. Il richiamo simbolico che ancora questa data rappresenta, ci é sembrato sufficiente a farci "azzardare" una nuova uscita pubblica. Sulle modalità dovremo discutere nel prossimo incontro anche se alcune idee sono già state abbozzate. 
Contemporaneamente alcune di noi si sono impegnate a contattare sindache, consigliere, assessore che fanno parte di alcuni consigli o giunte comunali della provincia, affinché si organizzino per consigi comunali aperti sui temi che riguardano "la questione femminile" (vorrei trovare altre parole per dirlo, ma le troveremo insieme) e con la presenza di alcune di noi che trasmettano il senso del processo che vogliamo intraprendere.
Ci siamo divise i vari contatti e dovremmo riuscire ad avere una risposta entro MERCOLEDI' 23, data del nostro prossimo incontro. L'orario é sempre lo stesso ore 17,30 quanto al luogo ci troveremo alle Stanze della Memoria, via Malavolti, 9 (per chi non lo sapesse é la strada che congiunge piazza matteotti alla Lizza) perché la Sala Gialla ha un costo che non ci possiamo permettere. Un caro saluto a tutte, contando nella vostra presenza visto il piano ambizioso che stiamo costruendo    Albalisa
p.s.A proposito qualcuna ha proposto di chiamarci "Le donne del 13 febbraio" 

Report 22 Febbraio

Dunque, dispiaciuta per le assenti, dico a tutte che é stato un bell'incontro, stimolante e ricco delle nostre tante differenze che si stanno delineando e che ci hanno incoraggiato a proseguire nel cammino! (scusate gli accenti romantici, ma perfettamente aderenti alla realtà).
Abbiamo fatto un pò di fatica al momento di prendere decisioni pratiche e concrete su cosa fare l'8 marzo, dato che tutte eravamo sempre dell'avviso di esserci. Questo scambio su modalità, luogo, orari ecc.ecc ci ha portato a decidere alle 20,20 che:
- saremo in piazza; impossibile attuare l'idea del corteo perché quel giorno é martedì grasso e la città, nonostante i nostri sforzi e le nostre smisurate capacità, sarà distratta da tanto, troppo di altro. Vedremo quindi esattamente come....
- un piccolo gruppo di volontarie si troverà sabato  26 alle ore 16 presso l'abitazione di Tommasina Materozzi Logge del Papa 2 per lavorare sui testi depositati nella grande scatola e che continuano a rappresentare un patrimonio tutto da sfruttare anche ai fini di mantenere un filo con quanto realizzato in piazza il 13 settembre. Chi volesse aggiungersi può raggiungere quelle che si sono già impegnate. Questo lavoro dovrebbe portare alla composizione di un volantino da distribuire l'8 marzo in piazza.
Il resto lo metteremo a punto nella prossima riunione che si terrà Mercoledì 2 marzo ore 17,30 sempre presso le Stanze della Memoria, via Malavolti 9. Sperando in una numerosa presenza, auguro a tutte una buona notte Albalisa

Report 13 Febbraio

La manifestazione di ieri 13 febbraio é stata, bella, intensa e coinvolgente. Ognuna troverà i propri aggettivi a partire dall'emozione che ci ha attraversate. Aggiungo solo: inaspettata, sì almeno per me che puroe tendo sempre all'ottimismo, é stata inaspettata la quantità e la qualità della presenza.
Arrivederci dunque a Venerdì 18 ore 17,30 presso la sala gialla di via tommaso pendola 37.    Albalisa
p.s. per chi non può essere presente continuo ad impegnarmi a mantenere il filo della comunicazionme 

13 febbraio in Toscana: “Non suddite, ma cittadine. Se non ora quando?”

“Non suddite, ma cittadine. Se non ora quando?” Questa la parola d'ordine sotto la
quale si sono radunate le donne senesi, che in questa importante giornata di
mobilitazione, hanno potuto contare anche sulla presenza di molti uomini. Piazza
Salimbeni, una delle piazze principali della città e snodo inevitabile delle passeggiate
domenicali, ieri era gremita di manifestanti, attenti alle voci che si susseguivano al
microfono e pronti ad intervenire a loro volta.
Sulle scalinate di Palazzo Salimbeni, la protagonista era una grande scatola, sui cui lati
erano stati dipinti oltre al motto “Non suddite, ma cittadine”, le parole chiave della
manifestazione: Democrazia, Cittadinanza, Libertà. Lì, accanto alla scatola, cassaforte
del patrimonio di interventi che si sono susseguiti durante il pomeriggio, le donne hanno
preso la parola, declinando, a partire dall'unicità di ciascuna di loro, i temi della violenza,
della corporeità, del lavoro e della politica.
La piazza era attraversata da un'irresistibile voglia di parlare, di esprimere se stesse e di
dare un contributo personale alla manifestazione, tanto che gli interventi si sono alternati,
senza interruzione, uno dopo l'altro.
Come avevo già accennato nel numero 29 di Delt@ (Anno IX), le ragazze del Sism hanno
contribuito alla mobilitazione, mettendo in scena “Donne di conforto” un monologo tratto da
“I monologhi della vagina” di Eve Ensler, che dà voce alle ragazze costrette a prostituirsi ai
soldati giapponesi, durante il secondo conflitto mondiale. L'esperienza disumana vissuta
da quelle donne, raccontata senza reticenze, senza pudore, senza paura di scandalizzare,
ha sicuramente toccato le corde più profonde delle manifestanti. Soprattutto, credo, la
richiesta disperata di scuse, di un risarcimento almeno morale per quanto subito, rivolta
dalle donne di conforto e affidata alla voce delle attrici, ha comunicato a tutte le donne e gli
uomini presenti, che bisogna alzare la voce per ogni diritto calpestato, che non si deve mai
sottovalutare l'importanza della lotta per la dignità, per rispetto di coloro cui è stata negata,
per amore di se stessi e per tutelare quella delle generazioni future.
Alla performance delle ragazze del Sism sono seguiti altri interventi, fino ai saluti,
pronunciati da Albalisa Sampieri, promotrice della manifestazione senese, che ha invitato
le donne presenti in piazza a incontrarsi ancora, per dare avvio alla riflessione sulla
condizione femminile, alla quale le organizzatrici tendono dal giorno del loro primo
incontro, invitandole a incontrarsi venerdì 18 alle 17.30, naturalmente in Sala gialla
all'Istituto Tommaso Pendola, dove tutto ha avuto inizio.
Come promesso, i ragazzi dell'Associazione Link si sono resi protagonisti di un flash mob
satirico, che ha segnato definitivamente il “rompete le righe”.
(Delt@ Anno IX, n. 32 del 14 febbraio 2011) Carla Fronteddu

13 Febbraio: Siena prepara il futuro

Come in molte città italiane, anche a Siena le donne hanno deciso di uscire dal silenzio e di incontrarsi in Piazza Salimbeni (ore 15.30), per esprimere il loro disagio nei confronti di un sistema culturale in cui non si riconoscono, per tirar fuori la loro voglia di lottare, per manifestare le loro diverse opinioni e i valori in cui credono.
Da venerdì 4 febbraio molte donne di generazioni, esperienze e percorsi di vita diversi, si sono date più volte appuntamento presso la Sala Gialla dell’istituto Tommaso Pendola, per rispondere alla necessità, avvertita con forza da ciascuna di loro, di esprimere il proprio dissenso nei confronti di un sistema politico, sociale e culturale al cui centro è posto un modello femminile, che non è semplicemente polare rispetto alla realtà, ma addirittura degradante.
Da questi incontri è emersa e si è concretizzata la voglia di scendere in piazza e di unirsi all’appello nazionale, in maniera originale e costruttiva.
L’aspetto più importante, che ha animato le discussioni delle donne senesi è proprio l’atteggiamento propositivo e proiettato al futuro. Le organizzatrici, infatti, non vogliono che l’esperienza a cui hanno dato avvio, si esaurisca domenica in piazza, ma intendono impegnarsi affinché evolva in un percorso di riflessione sui diritti, sulle aspettative e sulle necessità delle donne oggi, con particolare attenzione per il contesto territoriale.
Le donne di Siena si uniscono, così, alla protesta che attraverserà l’Italia domenica, sfidando ogni accusa di moralismo o qualsiasi altra riduzione semplicistica del loro impegno, convinte di poter mettere a tacere ogni provocazione con la forza delle loro idee e con la determinazione a mantenere vivo il dialogo tra donne e a costruire un fecondo futuro.
La regia stessa della manifestazione rivela lo spirito costruttivo del gruppo di organizzatrici.
Coerentemente con la natura politica (e non moralistico-bacchettona, come qualcuno sostiene) della manifestazione e con l’ambizione di dar vita ad un futuro percorso di discussione sulla condizione femminile, è stato deciso di focalizzare l’attenzione su tre ampi temi di riflessione: il primo riguarda la violenza e quindi la dimensione della corporeità, della sessualità, della maternità; il secondo la sfera del lavoro,di quello professionale e di quello di cura, del lavoro precario, delle condizioni di accesso e selezione; infine, il terzo riguarda la politica, la rappresentazione politica, la partecipazione, la presenza delle donne nei luoghi del potere.
A questi temi, ricchi di possibili declinazioni, si affiancano le tre parole d’ordine della manifestazione: Democrazia, Libertà, Cittadinanza.
Ogni tema verrà introdotto dalla lettura dei risultati statistici, per mostrare, con la chiarezza dei numeri, quanto sia ancora lontana la parità tra i generi in termini di opportunità, di uguaglianza, di potere, di libertà. Dopo i numeri lo spazio sarà consacrato alla voce delle donne: le organizzatrici, e le partecipanti che ne faranno richiesta, prenderanno la parola su ciascuno di questi temi, partendo da sé, scegliendo liberamente le parole e lo stile con cui esprimersi.
Ogni intervento verrà letto e depositato in una grande scatola, dove verrà conservato insieme a tutti gli altri, come patrimonio iniziale per il lavoro di riflessione che seguirà il 13 febbraio.
L’obiettivo delle donne senesi è di realizzare un momento di partecipazione coinvolgente e ricco di stimoli per il futuro, che le donne della città vogliono disegnare insieme, all’insegna della libertà e di una completa e attiva cittadinanza femminile. Carla Fronteddu