lunedì 4 luglio 2011

Ma "se non ora, quando?" incontro nazionale a Siena

Vi segnaliamo l'articolo sull'appuntamento senese del 9 e 10 Luglio, pubblicato su La Repubblica del 3 Luglio.


Il 9 e 10 luglio riunione dei rappresentanti dei comitati, ma piovono le adesioni di centinaia di donne da tutta Italia e le organizzatrici lanciano un appello per creare una rete di ospitalità gratuita

Le tracce cercatele a Siena, il 9 e il 10 luglio. Perché si sono date appuntamento lì, a Santa Maria della Scala. Sono le donne che una domenica di febbraio sono scese in piazza alzando per bandiera una frase di Primo Levi, «Se non ora quando?». Non è un partito: per un giorno è sembrato un grande, grande movimento. Lo è davvero? Avrà gambe per camminare? E che fine ha fatto in questi mesi, dove si è disperso dentro questa Italia di pubblicità volgari, escort, donne licenziate dalle fabbriche, precariati spinti, ragazze immigrate costrette a matrimoni combinati, futuri incerti e crisi? Per rispondere a questa domanda bisogna andare a Siena, ascoltare, guardare, cercare di capire, contarsi.
Le rappresentanti dei 120 comitati di «Se non ora quando?» si ritrovano a Santa Maria della Scala e con loro molte altre donne: sono già quasi 900 le adesioni. Da Napoli verranno con un pullman, da Parma idem. Tante, dieci volte quel che si poteva prevedere alla vigilia e le richieste di partecipazione continuano sul blog (http://senonoraquandosiena910luglio.wordpress.com). «Mi era sembrata perfetta Santa Maria come simbolo dell’accoglienza  - racconta Tatiana Campioni, direttrice del complesso museale che dava tetto e conforto ai pellegrini sulla via Francigena  - ma mi sa che ci sta forse stretta».

Le adesioni piovono da tutta Italia e non sono soltanto donne. «Uomini e donne che si sono riconosciuti nella mobilitazione trasversale e apartitica del 13 febbraio potranno prendere la parola per scrivere insieme  dicono le organizzatrici  l’agenda delle richieste femminili per l’Italia di domani». Centinaia di prenotazioni ad alberghi e bed & breakfast, poi una rete di accoglienza allestita su due piedi dalle donne del comitato senese, cinquanta posti letto offerti gratis e già spazzati via. Ne servono altri. Parecchi altri. «Facciamo un appello alle famiglie di Siena, soprattutto del centro storico, perché aprano le loro case e si facciano avanti per ospitare il 9 luglio, a dormire, conoscersi e incontrarsi le donne che verranno in città», spiega Carla Fronteddu, 26 anni, un dottorato di ricerca di Filosofia politica.

«E’ bellissimo sapere che ci sono molte più adesioni del previsto, significa che c’è una grande energia e voglia di impegnarsi su questi argomenti  - prosegue Tatiana Campioni -  Quando Francesca Comencini, una delle ideatrici della manifestazione di febbraio, è venuta a Siena a presentare il suo libro abbiamo parlato di «Se non ora quando?» e di dove organizzare un incontro nazionale. Non volevamo una grande città perché sembrava troppo dispersiva, così io ho proposto Santa Maria della Scala e a Siena il sindaco Franco Ceccuzzi ha subito accolto l’iniziativa offrendo la collaborazione del Comune». Tutto apparentemente perfetto. Il fatto è che i numeri lievitano di giorno in giorno (chi volesse partecipare deve compilare la scheda sul blog) e probabilmente se le adesioni si trasformeranno in presenze fisiche, bisognerà presto trovare soluzioni alternative al complesso museale. La macchina organizzativa è al lavoro: nei prossimi giorni dovrebbe esserci un incontro con il sindaco per fissare meglio la logistica.

 Il programma invece è già abbastanza definito: i temi attorno ai quali si svilupperà questa due giorni, saranno corpo, maternità, lavoro e rappresentazione della donna. Si comincia il 9 luglio poco prima di mezzogiorno con le proiezioni video del 13 febbraio, poi aprirà i lavori Linda Laura Sabbadini direttrice centrale dell’Istat e l’economista Tindara Abbado. Una rappresentante della stampa estera racconterà perché la manifestazione di febbraio ha conquistato le prime pagine dei giornali in mezzo mondo e come viene letta oltre frontiera la questione femminile nel nostro Paese. Quindi spazio agli interventi. La regista Francesca Comencini ha girato alcuni spot che si possono trovare online sull’incontro di Siena. A sera, la festa probabilmente (ma la cosa è tutta ancora da definire) in qualche piazza. E il giorno successivo proposte e contenuti.
Per sfamare le partecipanti è stato chiamato un catering declinato al femminile, la cooperativa Mondomangione che aiuta donne disagiate: sul blog di «Snoq» (estrema sintesi di «Se non ora quando?») si possono prenotare i pasti. E’ stata avviata anche una sottoscrizione per far fronte ai costi di un’organizzazione che si sta facendo sempre più complessa (bonifico Associazione Promozione Sociale «Se non ora quando?» NazionaleIBAN: IT13Y0501803200000000155055 presso Banca Etica, Roma).

L’incontro nazionale sarà un momento importante per capire gli umori di questo eterogeneo neomovimento che sta ponendo con forza domande sul ruolo della donna nel futuro dell’Italia. Per ascoltarne le tante voci, per elencare gli argomenti e cominciare da stilare una specie di patto, cominciare a mettere in agenda le battaglie, stabilendo delle priorità. Dai comitati di base dell’università, alle femministe che hanno solcato le strade nei cortei degli Anni Settanta, dalle immigrate di seconda generazione, alle donne espulse come esuberi dal mondo del lavoro. Il fronte è molto ampio e diversificato, anche politicamente sono tante le anime che si sono trovate nel corteo di «Se non ora quando?». Le prove di dialogo non saranno scontate: andranno comunque in scena dal 9 al 10 luglio e bisognerà capire se c’è e quanto è forte il collante che tiene unito il movimento. «Le donne non sono una questione, sono la maggioranza del Paese» sottolinea Carla Fronteddu del comitato senese. Da lì bisognerà partire.

2 commenti:

  1. ma le proposte concrete quali sono?Perchè non basta andare in piazza...

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  2. L'appuntamento del 9 e del 10 aveva lo scopo di permettere a tutti i comitati locali, nati con la manifestazione del 13 febbraio, di conoscersi e stringere contatti.
    Come è stato detto, le due giornate senesi hanno sancito ufficialmente che snoq è di tutte noi, il che significa che da oggi tutte noi abbiamo la responsabilità di contribuire alla sua crescita.
    Per quanto riguarda il gruppo senese, abbiamo già stretto un primo contatto con il comitato di Firenze e di Massa e l'obiettivo, a partire da settembre, è di costruire e curare una rete tra i comitati della regione, in grado di lavorare su obiettivi specifici rilevati a livello locale.
    La piazza è stata fondamentale per conoscerci e riconoscerci in un obiettivo comune, adesso il lavoro è nelle mani di ciascun gruppo e la proposta è appunto quella di organizzarsi e di portare proposte e di non aspettare che cadano dal comitato centrale.

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