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venerdì 24 maggio 2013

Legge sulla doppia preferenza



SNOQ SIENA IN VOLANTINAGGIO

Su ilCittadinoonline di oggi si dà risalto all'impegno profuso dal Comitato "Se non ora quando?" di Siena - Donne del 13 febbraio, nel dare informazione sulla nuova legge sulla doppia preferenza, a tutti i cittadini e le cittadine senesi che saranno chiamati alle elezioni nella nostra città domenica 26 e lunedì 27 maggio. 
Vi ricordiamo che il volantinaggio si ripeterà questo pomeriggio dalle ore 17.30 nei pressi della Madonna delle Nevi.

L'articolo su ilCittadinoonline CLICCA QUI >>




venerdì 17 maggio 2013

Amministrative Siena 26-27 maggio 2013

Comunicato Stampa

SENZA LE DONNE NON SI GOVERNA


IL 26 E IL 27 MAGGIO 2013 ELEGGIAMO TANTE DONNE, DIAMO UNA SVOLTA ROSA ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE.
SeNonOraQuando? ADESSO!


Poche e pochi lo sanno, ma nelle prossime elezioni per eleggere le consigliere e i consiglieri comunali è possibile esprimere DUE PREFERENZE IN UNA STESSA LISTA, purché siano destinate a una DONNA e a un UOMO.
Noi, donnedel13febbraio, SNOQ Siena, lunedì 20 e venerdì 24 maggio nei pressi della Madonnina delle Nevi in via Pianigiani faremo un volantinaggio per informare tutte e tutti di questo diritto-dovere.
Sul finire della precedente legislatura, grazie al tenace e paziente lavoro delle parlamentari e, nel Paese, del movimento delle donne, è stata approvata la legge 215/2012 con l’obiettivo di promuovere il riequilibrio della rappresentanza di genere nelle amministrazioni locali. Siamo convinte che solo con i meccanismi di riequilibrio le donne potranno finalmente scegliere, liberamente, di fare politica.
Dunque, alle prossime elezioni amministrative si andrà a votare con la doppia preferenza, cioè con la possibilità di indicare sulla scheda elettorale, per la stessa lista, due nomi di aspiranti consiglieri comunali, un uomo e una donna. Se erroneamente si voterà per due uomini o per due donne, sarà considerato valido solo il primo nome espresso.
Cambiano anche le regole per la composizione delle liste elettorali: "Nelle liste dei candidati nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore a due terzi". Troviamo dunque più donne nelle liste rispetto alle precedenti tornate elettorali.
Con la doppia preferenza di genere, se utilizzata pienamente da tutte e tutti, più donne avranno la possibilità di essere elette in consiglio comunale.
Crediamo sia irrinunciabile, soprattutto in un momento così difficile per la nostra Siena e per il nostro Paese, tenere conto del punto di vista di entrambi i generi e non rappresentare solo una parte della cittadinanza, come troppo spesso è accaduto in passato nel quale le donne sono state intenzionalmente escluse dal potere.
Con le donne, la società tutta deve cambiare in profondità. Non si tratta solo di fare un po’ di spazio per accogliere le nuove venute, ma di rifare la “casa”.
Il cammino è lungo per ritrovare un nuovo e diverso benessere, occorre coraggio e tenacia, e per questo le donne vogliono passare dalla rivendicazione di diritti all'esercizio della responsabilità politica per costruire il futuro con dignità.
C’è bisogno di un forte impegno per sostenere la presenza paritaria delle donne in tutte le istituzioni sia politiche che sociali. Il principio è quello che nella sfera pubblica, come già normato nella famiglia, ciascun sesso ha diritto al 50% del potere decisionale.

Donne del 13 febbraio Siena - Se non ora quando?

Leggi l'articolo su SIENAFREE di oggi clicca QUI >>

Il volantino:


sabato 9 marzo 2013

Risposta all'articolo del Corriere di Siena


La nostra risposta all'articolo del Corriere di Siena 
"Fra strumentalizzazioni e femminismo di maniera il tessuto 
sociale cambia e la città non è più sicura"
pubblicato il 6 marzo 2013, in cui siamo state chiamate in causa.


Gentile Redazione del Corriere di Siena,

Vi scriviamo per rispondere alla vostra presa di posizione rispetto al nostro comunicato stampa, scaturito dalla locandina del vostro giornale di lunedì con il richiamo per la notizia del barbaro omicidio avvenuto a Siena.
Non vi nascondiamo che ci aspettavamo una reazione dal vostro giornale, quello che ci ha stupito è che fosse affidata ad una giornalista.
Come certamente saprete, attualmente c'è un grande dibattito a livello nazionale su come vengono presentate le notizie relative ai femminicidi, spesso associati a troppo amore, a delusione, ad amore tradito oppure allo stato della donna usato come pretesto per giustificare il raptus omicida.
La scrittrice Michela Murgia da tempo nel suo blog analizza le notizie di questo tipo per come vengono riportate dalle testate più importanti e le riscrive, senza omettere alcuna informazione, ma semplicemente evitando implicite giustificazioni o presunte cause indotte dallo stato della assassinata.
Appunto, lo stato della donna, come ci ha segnalato la giornalista, che non può essere assunto però come implicita causa dell'assassinio: l'uso strumentale dello "stato" di prostituta nei titoli di stampa niente ha a che vedere con il dovere del giornalista di informare e raccontare la verità.
Ed è proprio questo che noi abbiamo contestato nel nostro comunicato stampa, puntando il dito su un fenomeno che, diversamente da come espresso dalla giornalista, non riguarda Siena e il suo desolante declino ma la solita cultura maschile sul senso di proprietà ancora presente e pressante sulle donne e sul loro corpo, che purtroppo permea la nostra società.
Se, quindi, abbiamo deciso di replicare al suo articolo non è per fomentare la polemica.

lunedì 4 marzo 2013

Uccisione giovane donna a Siena


Comunicato stampa

Dichiariamo pubblicamente tutta la nostra indignazione su come certa stampa ha raccontato la barbara uccisione di una giovane donna, fatto accaduto sabato scorso in via Vallerozzi.

Alcuni titoli di stampa hanno messo in evidenza soprattutto la sua condizione di "Prostituta" e non il fatto che una donna sia stata ammazzata.

L’ennesimo caso di EFMMINICIDIO è stato trattato come “carne da macello” da sbattere in prima pagina, magari per vendere una copia in più.

E’ stata uccisa ancora un’altra donna, punto. Non serve aggiungere altro.

Se non che dobbiamo pretendere sempre che chi fa il mestiere di giornalista, con senso di responsabilità e di rispetto, racconti un’altra storia. Anche nella “tranquilla” Siena.

Cogliamo l’occasione per augurare a tutte un felice e sereno 8 marzo. 
Da vive.


Firmato


S.N.O.Q. Siena (Se Non Ora Quando)

Le donne del ONE BILLION RISING



giovedì 22 novembre 2012

25 novembre-Giornata mondiale contro la violenza di genere


Comunicato stampa 

Con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 25 novembre Giornata Mondiale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, Le donne del 13 febbraio-SNOQ Siena propongono alle cittadine e ai cittadini di Siena una istallazione di scarpe, utilizzata ormai in diversi luoghi come simbolo materiale, concreto, tragico delle donne scomparse per mano di uomini violenti,  115 paia di scarpe, 115 nomi di donne uccise dall'inizio dell'anno in Italia.

La nostra iniziativa  è per gridare che  la violenza sulle donne è ancora oggi e sempre di più un'emergenza,  che è Violenza  negare il naturale diritto di integrazione delle donne nel tessuto sociale e professionale, che è Violenta  una comunicazione che parla per stereotipi, che è Violenta  la politica che non riconosce alle donne le loro capacità di leadership, che è Violenta la mentalità che non vede nella maternità un valore aggiunto e socialmente riconosciuto, che Violente sono le politiche del lavoro che costringono le donne a delle scelte obbligate che  ne mortificano le carriere e le  vite.

Per combattere il femminicidio e  tutte le forme di violenza contro le donne, è necessario  che tutte/i ci impegniamo per scardinare quella cultura che la produce, nei luoghi del privato e in quelli istituzionali.
L'allestimento verrà effettuato in Piazza Gramsci Domenica 25 Novembre 2012 a partire dalle ore 10 per tutta la giornata.

Le Donne del 13 febbraio Siena - Snoq

Questo video è in ricordo delle donne uccise nel 2012 e per dire 
"BASTA ad ogni forma di discriminazione e violenza"





lunedì 12 novembre 2012

Appello Donne e Media


Riceviamo e diffondiamo


Gentili firmatarie e firmatari 

Con piacere Vi informo che il Presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza dei servizi radiotelevisivi, On. Sergio Zavoli, ha inviato all'Appello Donne e Media una lettera (in allegato) in cui si congratula per il primo importante frutto prodotto dalla nostra azione. 

Infatti, uno dei 13 articoli che siamo riusciti a far inserire nel Contratto di Servizio Pubblico 2010-2012, l'articolo 2 - comma 7, impegna RAI a monitorare i propri programmi sotto il profilo di una rappresentazione plurale e non stereotipata dell'immagine femminile. Ebbene, la Tv pubblica, in adempimento di tale impegno, ha appena presentato i risultati emersi dall'analisi delle prime due tranches di rilevazione del monitoraggio.
 
Come lo stesso Zavoli dichiara, "è un primo importante traguardo rispetto agli obiettivi individuati e perseguiti dalle Associazioni dell'Appello, in ordine ai quali - afferma il presidente - ho avuto modo  di apprezzare attraverso i contatti intervenuti con la Commissione, l'impegno e la determinazione profusi". 

Certa di interpretare il nostro comune sentire, quale promotrice dell'Appello, esprimo soddisfazione per tale risultato che accorcia le distanze con il ben più ampio targuardo finale. Quello di una rappresentazione mediatica realistica delle donne per ricostruire un immaginario collettivo del femminile più plurale e completo, rendendo merito all'innegabile contributo delle donne alla nostra società.

Colgo l'occasione per annunciare che il 10 dicembre, alle ore 10.00, presso il Parlamentino del Ministero dello Sviluppo Economico, stiamo promuovendo su questo tema un seminario di cui, a breve, invieremo ulteriori dettagli. 

Un sincero saluto

Gabriella Cims 
Promotrice Appello Donne e Media





giovedì 8 marzo 2012

Freeze Flash Mob - 8 Marzo



Comunicato stampa de Le donne del 13 Febbraio- Comitato Se non ora quando Siena (Foto in allegato)

Oggi, in occasione dell’ 8 marzo, le donne del 13 febbraio Siena – Comitato Senonoraquando hanno organizzato un flash mob per ricordare tutte le donne che ogni anno in Italia sono vittime della violenza di  genere.

Una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni, è stata colpita nella sua vita dall’aggressività di un uomo. La prima approfondita indagine ISTAT è del 2006 e parla di 6 milioni 743 mila donne vittime di violenza, nel 87% dei casi ad opera di partner (mariti, compagni, fidanzati), ex-partner, padri, fratelli o comunque familiari. Se ci si concentra nella nostra sola Regione e sempre in riferimento al 2006, sono 72.831 le donne che hanno subito violenze fisiche o sessuali ed è sempre macroscopicamente alta la percentuale che attribuisce ai familiari la responsabilità di questi atti. Dal 2006 ad oggi, pur in mancanza di dati precisi, questi numeri non sono certamente diminuiti. Le più numerose ad essere colpite sono le donne tra i 16 e i 24 anni. La violenza, soprattutto quella domestica, passa nella maggior parte dei casi sotto silenzio: il 34%  delle donne non ne ha mai parlato con nessuno, circa il 93% non ha denunciato la violenza e sono poche le vittime che si sono rivolte ai Centri antiviolenza o a centri specializzati d’aiuto. I motivi che spingono le donne a rimanere nel silenzio sono molteplici e hanno a che fare con un’eterogeneità di aspetti, che vanno dal non considerare determinati atti come violenza e/o ritenerli un fenomeno poco grave, alla decisione di risolvere la questione in ambito privato/familiare. Esiste poi una rimozione ed un occultamento agiti a livello sociale spesso proprio da quei soggetti demandati ad accogliere e sostenere le donne nel difficile cammino dell’uscita dalla violenza. Di fatto, un pericoloso ed assordante silenzio imprigiona questo fenomeno accentuandone la difficoltà di risoluzione.
La punta di questo iceberg è senza dubbio rappresentata da quello che recentemente è stato definito “feminicidio”:
127 donne uccise nel 2010, 139 nel 2011, 20 sono già state uccise dall’inizio del 2012.

Abbiamo deciso di fare un flash mob perchè troppe donne in Italia sono vittime di violenze.
Abbiamo fatto questo flash mob anche per la ragazza che è stata recentemente vittima di violenza qui a Siena, perché lei, come tutte le donne che la subiscono, non devono essere lasciate sole 






Guarda i  VIDEO

di Christian Brogi



di Elena Casi

Puoi vedere altre foto del flash mob a questo link





mercoledì 22 febbraio 2012

LEGGE CONTRO LE DIMISSIONI IN BIANCO, RESITUIRE AL PAESE UNA LEGGE DI CIVILTA' 23 febbraio giornata di mobilitazione nazionale

Si terrà il 23 febbraio alle ore 11,30 presso la sala Stampa della Camera dei Deputati una conferenza stampa delle 14 firmatarie dell'appello “188 firme per la legge 188 “promosso per chiedere norme efficaci contro le dimissioni in bianco.

Nel corso della conferenza stampa sarà presentata la raccolta delle firme di donne che in brevissimo tempo hanno risposto all'appello delle 14 promotrici: si tratta di donne di tutti i mondi del lavoro, delle professioni, dell'università, della ricerca, del sindacato, del giornalismo, della politica, dei movimenti, dei partiti, della scienza, della scuola.

Nella conferenza stampa - dicono le promotrici - verrà presentata la lettera inviata al Presidente del Consiglio, ai Presidenti di Camera e Senato, alla Ministra Elsa Fornero, alle parlamentari di Camera e Senato con la quale viene richiesto un intervento legislativo urgente ed efficace contro il fenomeno delle dimissioni in bianco.
La lettera verrà consegnata da una delegazione di donne a tutte le Prefetture d'Italia
il 23 febbraio.

Saranno presenti, oltre alle promotrici dell'appello, alcune delle firmatarie e le Parlamentari di Camera e Senato.

Le Donne del 13 Febbraio Siena – Comitato Se Non Ora Quando
Atelier Vantaggio Donna
CGIL – Siena
Presenti/Differenti
Archivio UDI – Siena
Centro culturale delle donne Mara Meoni

“La vergognosa pratica delle dimissioni in bianco colpisce 2 milioni di lavoratori, soprattutto donne, costrette a firmare lettere di pre-licenziamento all’atto dell’assunzione. Oggi sembrano esserci finalmente le condizioni per tornare ad approvare le norme contro le dimissioni in bianco, già contenute nella legge 188 che è stata cancellata dal precedente Governo. Sarebbe un atto di civiltà, un segnale importante in una fase in cui si apre la discussione sulla riforma del mercato del lavoro. I dati sono inequivocabili: sono state oltre 800 mila le donne che hanno perso il lavoro a seguito della richiesta di una firma in bianco trasformata in dimissioni al momento della maternità. Il processo di crescita del nostro Paese deve partire dal recupero di questo esasperato svantaggio femminile e dal riconoscimento di maggiori tutele per le donne lavoratrici e madri allo stesso tempo. Il lavoro femminile può costituire una risorsa importante per la ripresa dell’Italia, ma senza regole, servizi e politiche adeguate la risorsa viene sprecata”.
Questa la dichiarazione di Susanna Cenni, parlamentare senese, tra le firmatarie della proposta di legge n. 3409, a prima firma Maria Grazia Gatti, in appoggio alla mobilitazione di “Se non ora quando?” in tutte le città d'Italia, che anche a Siena in questi giorni si sta attivando.

giovedì 26 gennaio 2012

Comunicato stampa in occasione delle iniziative in memoria di Stefania Noce

Questa sera, 26 gennaio, in contemporanea in tutta Italia, verranno accese migliaia di fiaccole per ricordare Stefania Noce, una giovane donna di Catania uccisa dal suo ex-fidanzato e tutte le donne vittime di violenza maschile.
Nella nostra città, Siena, pochi giorni fa, una donna é stata aggredita e violentata sessualmente. Le siamo profondamente vicine e le esprimiamo la nostra solidarietà, mentre auspichiamo una rapida ed equa azione di condanna nei confronti dell'uomo che ha commesso questo terribile gesto.
La violenza contro le donne è indegna di una società civile ed è la più drammatica dimostrazione dello squilibrio di potere tra i due sessi. Vogliamo però ricordare a tutte e a tutti che la più alta percentuale di atti di violenza (93%) si consuma all’interno della famiglia.
In questi casi l’aggressore non ha il volto dello straniero o dello sconosciuto, ma siede alla nostra stessa tavola, dorme nel nostro stesso letto ed allora l’offesa perde i suoi contorni e produce comprensione, adattamento e troppi, davvero troppi complici silenzi.
E' necessario quindi lavorare ad ogni livello della nostra società, ma in particolare nelle comunità educative,  contro gli stereotipi e le credenze socialmente determinate che contribuiscono a perpetuare le condizioni che creano la violenza di genere e l'accettazione della stessa.
Invitiamo pertanto tutte e tutti ad accendere una candela questa sera a partire dalle ore 18, un atto simbolico di condivisione e di consapevolaezza.
Le Donne del 13 febbraio - Siena - Comitato Se Non Ora Quando

giovedì 6 ottobre 2011

Solidarietà alle famiglie delle vittime della tragedia di Barletta

Le donne del 13 febbraio di Siena- Comitato SNOQ condividono il comunicato del comitato promotore Se non ora quando sulla tragedia di Barletta ed esprimono la sua solidarietà alle famiglie delle cinque donne morte per il lavoro.

Sul blog del comitato promotore SNOQ sono stati pubblicati e continuano ad essere pubblicati articoli e commenti a riguardo.

mercoledì 7 settembre 2011

6 settembre le donne del 13 Febbraio allo sciopero della CGIL a Siena

Ieri abbiamo partecipato allo sciopero della CGIL. Il comitato senese non è stato l'unico gruppo nato dall'esperienza del 13 Febbraio ad aderire all'appello del sindacato. Molti comitati in tutta Italia hanno espresso la propria adesione attraverso una pioggia di comunicati stampa e una notevole presenza in piazza. Questo è un segnale significativo per noi donne e per tutto il Paese, che ci dà fiducia sul nostro percorso e sulla nostra forza.
A breve pubblicheremo le foto della giornata di ieri. Intanto vi segnaliamo le riflessioni di Ilaria su un punto particolarmente spinoso della manovra e sul nostro impegno e l'intervista a Susanna Cenni sulla manovra finanziaria e sulla recente interrogazione parlamentare sui fondi destinati ai centri antiviolenza.

Lettera di Ilaria:

l'articolo 8 prevede non solo la deroga all'articolo18 ma anche esplicitamente (punto 2) che, per la verifica della "produzione" lavorativa, i contratti aziendali possano utilizzare nuove tecnologie...volete qualche esempio? videocamere per vedere cosa fate negli uffici/reparti, controlli sull'utilizzo della mail (non il contenuto ma i destinatari così non si tocca la privacy), verifiche su quante volte andate su internet per motivi non lavorativi etc
Un lavoro stile Grande Fratello (di Orwell), disumanizzato, quindi non più lavoratori ma schiavi.

Allora mi sono chiesta ma chi è questo ministro a cui tanto importa la produttività dei lavoratori? chissà che esperienze lavorative fondamentali ha fatto per arrivare a questo testo..giro un po' in rete (da casa ovviamente) e scopro che dall'età di 29 anni (quando è stato eletto per la prima volta alla Camera per il PSI corrente De Michelis) questo personaggio non ha mai lavorato in senso stretto cioè non ha una professione. E quando non era eletto è stato consulente di Berlusconi al Governo o in un'agenzia dell'Onu, che risulta infatti quale sua ex professione nella scheda del Senato.

Allora mi sono sentita veramente scoraggiata perché contro una realtà come questa fatta da un Parlamento e soprattutto un governo costituito per la maggior parte da uomini insensibili e lontano dalla realtà lavorativa credo si possa fare poco o nulla.

Per questo ho voluto scrivervi, perché domani non volevo rubare tempo alla riunione ma volevo farvi partecipi in qualche modo delle mie riflessioni sul nostro futuro come movimento, in fondo non sono cose nuove ne abbiamo sempre parlato:

 credo che noi come donne e parte attiva della società civile abbiamo una grande responsabilità e questo inverno dovremo necessariamente occuparci anche di argomenti come l'economia e il lavoro e non solo di tematiche femminili, dovremmo impegnarci fin da subito per raccogliere le firme per l'abrogazione della legge elettorale attuale che questi uomini ci ha regalato, dobbiamo fare politica a largo raggio per far capire che il nostro voto (amministrativo o politico) non è una delega in bianco, dobbiamo riprendere le richieste fatte ai candidati e candidata a Sindaco e non abbandonarle.

Tutto questo non per mania di protagonismo ma perché se possiamo dare il nostro contributo è un dovere darlo in un momento di crisi come questo, non possiamo più tirarci indietro, non ce lo possiamo più permettere.
Se vogliamo incidere nella vita politica del nostro Paese, se vogliamo essere considerate a tutti gli effetti un Soggetto Politico, se vogliamo che il nostro punto di vista differente sia preso in considerazione, credo che questa sia l'unica strada percorribile.

Vi abbraccio tutte, a domani
Ilaria

Intervista a Susanna Cenni:

laRepubblica-Firenze.it 6 settembre 2011

Cenni: "Non potevamo che essere in piazza"

Parla la parlamentare senese che stamattina ha partecipato allo sciopero generale

di CARLA FRONTEDDU "Credo che oggi non si potesse essere altrove se non in piazza. Non lo dico soltanto in veste di parlamentare, ma in veste di dipendente del pubblico impiego, che è uno dei comparti più massacrati. Quella di oggi è la prima grande manifestazione popolare di reazione ad una manovra che non sta in piedi; è il mondo del lavoro che reagisce". Così Susanna Cenni, parlamentare toscana del Pd.

Cosa direbbe ai suoi colleghi di partito che nei giorni scorsi hanno bocciato lo sciopero indetto dalla Cgil?

"Rispetto la posizione di tutti, ma credo che abbiano sbagliato tempo e contesto per esprimere una sensibilità diversa".

Il comitato Se non ora quando di Siena, di cui lei stessa fa parte, e molti comitati SNOQ in Italia hanno aderito allo sciopero. Cosa pensa di questa rinnovata vitalità femminile?

"E' il segno non solo del protagonismo femminile, che mi auguro non si fermi, ma soprattutto di una fetta di speranza nel rinnovamento di questo Paese e della classe dirigente".

Quali conseguenze sulla vita delle donne intravede tra le righe della manovra?

"In questa manovra, che ci tengo a ricordare è la terza in un anno, si profilano conseguenze molto pesanti per le donne. Il governo continua sulla strada intrapresa a partire dall'atto assurdo dell'innalzamento dell'età pensionabile delle donne del pubblico impiego e che, a questo punto, riguarda anche il settore privato. Io non
contesto che si debbano rivedere alcune regole previdenziali che riguardano le donne, ma questo può avvenire solo se si mettono in campo politiche di conciliazione e di alleggerimento del peso della famiglia. In altri Paesi europei è questo che è avvenuto, mentre da noi siamo partiti dalla conclusione di un circuito che non si è mai attivato. Ma non è tutto. I tagli che colpiscono il sistema degli enti locali si tradurranno in ulteriore peso sulle spalle delle donne. Mi permetto anche di aggiungere un altro elemento: nel nostro Paese lo studio ha rappresentato un'occasione di riscatto che le donne hanno vinto, continuare a colpire scuola e Università con  gravi tagli, significa ancora una volta colpire le donne".

Quest'anno le donne hanno denunciato il furto del tesoretto derivante dall'innalzamento dell'età pensionabile delle dipendenti statali. Adesso lei e alcune colleghe denunciate, attraverso un'interrogazione parlamentare, un altro scippo: quello ai fondi destinati ai centri antiviolenza.

"Sì. Questa è una storia che ha origine con l'inizio della legislatura. Nel primo provvedimento che il governo ha assunto, fra vari i tagli, figurava tutta la partita dei centri antiviolenza. Su questo tema abbiamo più volte presentato interrogazioni e mozioni, la stessa Ministra Carfagna si è impegnata ripetutamente a recuperare queste risorse, ma ad oggi non c'è nulla di certo. Al contrario, sappiamo dai centri antiviolenza di numerosi territori che la situazione è di grave sofferenza e che queste esperienze straordinarie rischiano di chiudere i battenti".

A che punto si trova l'iter dell'interrogazione?

"Al momento non abbiamo ancora notizie di calendarizzazione, credo che sapremo qualcosa a partire dalla settimana prossima. 

Il 3 agosto il Dipartimento delle Pari Opportunità ha pubblicato un bando di 3 milioni per il finanziamento della rete antiviolenza. Come giudica questa iniziativa?

"Spero che sia un inizio, ma sono poche le risorse per intervenire in questo campo ed è necessario che a questo atto ne seguano altri. Una cosa è certa: noi monitoreremo e vigileremo, perché è in gioco una realtà che non possiamo abbandonare, soprattutto in una fase di tagli così pesanti. Chi aiuterà le donne che hanno subito violenza se non chi aiuterà gli enti locali a mettere in campo politiche di aiuto? Per quanto riguarda la nostra Regione, ad esempio, gli enti si sono attivati moltissimo sul tema della violenza contro le donne, ma è evidente che se verranno messi in atto ulteriori tagli sarà difficile poter dare risposte qualificate".

giovedì 1 settembre 2011

Dicono di noi.

Sul blog del comitato promotore hanno pubblicato due articoli della stampa estera sulla questione femminile italiana.
Ve li segnaliamo
The Berlusconi sex scandal explained
Naissance d'un mouvement féministe

martedì 26 luglio 2011

Resoconto di Ornella Bolzoni sul I Incontro Nazionale SNOQ

Ieri Sonia Tsevrenis ci ha inviato il resoconto di Ornella Bolzoni sul I Incontro Nazionale SNOQ che si è svolto a Siena il 9 e 10 Luglio.
Abbiamo deciso di condividere questo contribuito sul nostro blog, perché ci sembra che restituisca la testimonianza di uno sguardo sulla piazza, che raccoglie gli stimoli e i temi offerti da chi ha preso parola sul palco e mette nero su bianco le proposte che sono emerse durante le due giornate.
Potete leggere il resoconto di Ornella Bolzoni qui

giovedì 19 maggio 2011

A Siena non si fermano le donne del 13 Febbraio

(Siena) A Roma le promotrici della manifestazione del 13 febbraio, hanno lanciato la sfida, per l'8 Marzo, di raccogliere le donne ―fuori dagli asili, negli uffici, nei parchi, nei condomini, nelle scuole, tra amiche, nei luoghi di lavoro, nelle università per discutere, partecipare con presìdi, flash mob, piccoli cortei, assemblee‖.
Intanto a Siena, già dal 17 Febbraio, le donne senesi hanno manifestato la volontà di non lasciar sfumare l'esperienza della piazza e si sono promesse di impegnarsi nella costruzione di un soggetto politico capace di misurarsi con il governo della città e della provincia.
In questo clima è apparso chiaro, sin dal primo momento, che, oltre ad un lavoro interno di riflessione, a cominciare dal linguaggio politico in cui riconoscersi e con cui esprimersi, fosse necessario un lavoro esterno, per rafforzare la visibilità. Da qui la proposta di tornare in piazza nella data simbolica dell'8 Marzo.
Le organizzatrici senesi, che hanno deciso di battezzarsi Le donne del 13 Febbraio, si incontreranno, nella Giornata della donna, ancora una volta in Piazza Salimbeni, alle 16.30, pronte a coinvolgere la cittadinanza e decise a raggiungere l'obiettivo, perfettamente sintetizzato dal motto: ―Non suddite, ma cittadine‖.
In questi giorni le promotrici si sono incontrate per definire le modalità della loro presenza nello spazio pubblico, alla ricerca di soluzioni costruttive e capaci di coinvolgere sempre più partecipanti, sfruttando al meglio le potenzialità della piazza.
Mentre la creatività viene messa a lavoro, procede il lavoro di archivio, di cui erano state poste le basi il 13 febbraio in Piazza. In quell'occasione, infatti, come vi avevamo raccontato, le donne senesi hanno raccolto gli interventi in una grande scatola, per conservare il patrimonio di idee, sfoghi, proposte, partoriti dalle partecipanti. Così, la settimana scorsa, alcune organizzatrici si sono impegnate a rileggere gli interventi che erano stati depositati il giorno della manifestazione, per estrapolare frasi significative che restituiscano il senso della mobilitazione e dell'impegno delle donne. Queste frasi sono diventate il corpo di un volantino che verrà distribuito l'8 Marzo in piazza e costituiscono un'eredità su cui c'è ancora molto lavoro da fare.
L'impegno delle donne del 13 Febbraio, volto a costruire un percorso di riflessione e di costruzione di una piena cittadinanza, inoltre, è sostenuto dal ricco cartellone di iniziative coordinate dall‘amministrazione provinciale di Siena, attraverso il Centro Pari Opportunità, in occasione dell'8 Marzo. Questa serie di eventi, come osserva Simonetta Pellegrini, assessore provinciale alle Pari opportunità ―trova una sua cornice nel riferimento alle celebrazioni del 150° anniversario dell‘Unità d‘Italia, e si interroga sul processo di emancipazione e acquisizione di diritti, che ha visto le donne passare dal ruolo di ‗suddite‘ a quello di cittadine. Attraverso le numerose occasioni di incontro promosse all‘interno del Cartellone, ogni mezzo espressivo- un video, una rappresentazione teatrale, un‘immagine o un racconto- ci restituirà un tassello di quel percorso verso un‘uguaglianza di genere che ancora, dal mondo del lavoro a quello della politica, non si è pienamente compiuto, anzi viene spesso gravemente messo in discussione‖.
Donne provenienti da contesti, esperienze e generazioni differenti, infatti, hanno dato vita ad una serie di iniziative, che richiamano l'attenzione sul tema dignità della donna, della violenza, del lavoro, della libertà, a testimoniare la volontà della città a impegnarsi nella costruzione di una piena cittadinanza e nella valorizzazione del soggetto politico femminile.
(Delt@ Anno IX, n. 46 del 3 marzo 2011) Carla Fronteddu

Il 13 Febbraio la mobilitazione delle donne anche a Siena

(Siena) In seguito all'ultima commedia sessista, di cui siamo stati tristemente spettatori, si sono moltiplicati gli appelli e i richiami a scendere in piazza, per comunicare il proprio dissenso nei confronti di un sistema culturale maschilista e anacronistico, perfettamente rappresentato dal presidente Berlusconi.
Così, domenica 13 febbraio svariate città italiane ospiteranno la mobilitazione delle donne, che intendono rivendicare dignità e rispetto e manifestare la propria disapprovazione nei confronti del sessismo ordinario che contraddistingue il comportamento e il linguaggio politico dell'attuale governo.
Anche a Siena, le donne vogliono uscire dal silenzio e occupare le strade per raccontare il loro disagio, la loro rabbia, la loro voglia di lottare, i loro valori e le loro diverse opinioni.
Venerdì 4 febbraio, molte di loro, provenienti da diverse realtà presenti sul territorio, si sono date appuntamento al Centro culturale delle donne Mara Meoni, per rispondere all'esigenza impellente di valorizzare e promuovere le istanze sociali, culturali e politiche delle donne della regione. In quest'occasione hanno deciso di prendere parte, il prossimo 13 febbraio, a quel movimento di donne che, in forma del tutto autonoma, ha deciso di dare vita ad una grande mobilitazione nazionale.
La riunione delle donne senesi, non ha avuto esclusivamente lo scopo di organizzare la manifestazione, ma ha spinto lo sguardo oltre. Le partecipanti erano, infatti, concordi che l'esperienza di domenica 13 non debba restare isolata, ma debba essere il punto iniziale di un rinnovato impegno ad indagare le attuali esigenze, i desideri, le necessità, le convinzioni delle donne, con particolare riferimento al contesto toscano.
(Delt@ Anno IX, n. 26 del 7 febbraio 2011) Carla Fronteddu