sabato 14 gennaio 2012

Report 11 gennaio 2012

Spettacolo teatrale per l’8 marzo: si conferma la proposta di mettere in scena un nostro spettacolo in occasione dell’8 marzo: è ancora tutto da decidere (testo, appuntamenti per le prove…); tutte le interessate, anche se indecise o solo curiose, sono invitate a fermarsi mercoledì prossimo dopo la riunione per un primo incontro.
C’è comunque l’intenzione di chiedere un incontro a tutti i gruppi di donne di Siena per coordinarci nell’organizzare la giornata dell’8 marzo.
Variazione appuntamenti settimanali: per consentire al maggior numero possibile di donne di partecipare almeno saltuariamente ai nostri incontri settimanali, è stato deciso di sperimentare uno spostamento di giorno e di ora dell’appuntamento una volta al mese con la seguente modalità: ogni primo lunedì (ore 18.30) sostituisce il mercoledì successivo.
Ad esempio, per febbraio, ci incontreremo: il mercoledì 1 febbraio, 17.30; il lunedì 6 febbraio, ore 18.30, invece del mercoledì 8; tutti i mercoledì successivi, il 15 il22 e il 29, normalmente alle 17.30. 
Resoconto Pisa (Siena, Pisa, Firenze, Livorno, Pistoia, Massa)
Ilaria chiede coma mai erano presenti alla rete regionale due rappresentanti del Comitato promotore (CP), Nicoletta Dentico e Valeria Fedele.
Alba spiega che solo 24 ora prima dell’incontro si è saputo che Lea di Firenze sentendosi con il CP per altre ragioni aveva concordato questa loro partecipazione. D’altra parte due rappresentanti del CP hanno partecipato ieri ad un incontro con il Comitato di Milano e forse ad altri ancora: è evidente che il CP ha registrato le difficoltà emerse, a partire dall’organizzazione dell’11 dicembre e non solo, intorno alla definizione del proprio ruolo rispetto alla rete nazionale e riguardo l’organizzazione di una più efficace e democratica gestione delle comunicazioni e delle decisioni all’interno della rete snoq.
La mattinata dell’incontro di Pisa è stata dunque dedicata al confronto con le rappresentanti del CP: sono state riferite tutte le difficoltà e perplessità che conosciamo riguardo i rapporti tra CP e CL (Comitati Locali); Nicoletta e Valeria hanno compreso e condiviso le istanze avanzate, non hanno fornito grandi risposte sul momento ma l’accordo  a fina mattina è stato quello di mandare al CP un report dell’incontro con la richiesta esplicita da parte del nostro coordinamento regionale di un appuntamento nazionale, fissato con tutta probabilità per il 22 gennaio (non mi pare si sia ancora definito dove), dedicato proprio ad una discussione capace di definire compiutamente il ruolo del CP e i rapporti CP/CL e soprattutto ad avviare un percorso un percorso di ri-organizzazione della gestione e delle modalità di comunicazione, di formulazione di proposte, di presa di decisioni nonché di elaborazione politica.
La prima bozza del report indirizzato al CP è circolata tra le partecipanti all’incontro di Pisa, e verrà inviato a tutte noi in versione definitiva.
Oggi, 12 gennaio, è previsto l’incontro del CP a Roma dove verrà presa in esame questa proposta così come ciò che è emerso dall’incontro di Milano e di Pisa
Gianna specifica che l’urgenza di questo incontro nazionale, e dunque la proposta del 22 gennaio, deriva dal fatto che il 28 gennaio è Previsto un incontro a Roma promosso dall associazione d - day per verificare la possibilita' di costruire una rete delle  reti , nel tentativo di coordinare tutti i gruppi di donne che lavorano in Italia tra i quali anche Snoq, e sarebbe dunque utile arrivare a quell’appuntamento con idee più chiare
Nel pomeriggio, partite le rappresentanti del CP, la rete regionale ha affrontato due contenuti importanti e urgenti a livello regionale sui quali si proprone di lavorare tutte e subito:
1) il piano integrato sanitario sociale regionale
Pare che Pisa abbia avuto modo di visionare la bozza preparativa e sono evidenti lacune preoccupanti: non si fa cenno al tema della violenza sulle donne; non si fa cenno (o non abbastanza) al tema della salute riproduttiva e dunque all’attacco alla 194 sempre più capillare e violento.
Si è deciso dunque di formare un gruppo di lavoro trasversale (rispetto ai comitati locali) che elabori un documento anche concretamente propositivo alla Regione. Gianna è già coinvolta in questo gruppo.
2) la riforma della legge elettorale regionale (deve essere riformata entro marzo)
Firenze sta lavorando su questo piano, in primo luogo per costruire una condivisione con le/i rappresentanti politiche/i intorno all’obiettivo di una democrazia paritaria (concetto che sostituisce quello delle quote rosa) ovvero, se abbiamo capito bene, una democrazia che abbia come regola una rappresentanza paritaria dei due generi in tutti gli ambiti politici e decisionali.
Il percorso proposto da Firenze è di incontrare in primo luogo le consigliere regionali, alle quali si vuole inviare una lettera che è circolata nel nostro indirizzario e che abbiamo deciso di approvare e sottoscrivere. In seguito incontrare i partiti che partecipano al consiglio regionale chiedendo esplicitamente quale posizione sostengono su questo tema e rendendo pubbliche tali dichiarazioni. Infine si passerà ad una fase di elaborazione e presentazione di proposte nostre ai referenti politici coinvolti.
Gianna sottolinea che oltre a questo fondamentale tema della rappresentanza di genere, la riforma elettorale mette in gioco altre questioni vitali per il funzionamento di una democrazia, tanto più nella nostra regione che ha visto nascere il perverso meccanismo del cosiddetto porcellum.
A maggior ragione è necessaria la nostra partecipazione attiva a questo passaggio politico insieme regionale e nazionale.
Ilaria interviene su questo tema allargandolo: la nostra partecipazione politica in prima linea, ovvero l’occupazione di posti decisionali e politici è una questione fondamentale: guardate la vicenda dell’attribuzione del posto ancora vacante nella Fondazione MPS, perché non pensiamo di proporre una nostra candidata? Lavoriamo sui curricula, mettiamo in gioco le competenze…il bando è pubblico e consultabile sul sito del comune,e scade il 28 gennaio… In effetti, dice Ilaria appoggiata da tutte noi, si tratta proprio di imparare, di allenarsi a pensarci come competenti, come possibili candidate, allenarci a metterci in gioco, ad essere in prima linea. Cosa ci manca? Coraggio, abitudine, modelli immaginati….
Dunque pensiamo tutte a questa possibile candidatura: l’essenziale è non essere dipendenti MPS né funzionari comunali..
Infine, sempre per quanto riguarda Pisa, Livorno ha ricordato che il 6 febbraio è la giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili. Il comitato livornese, che si cratterizza per lo storico lavoro di relazione e interazione con le donne migranti, organizzerà una iniziativa l'11 febbraio, e comunque ricorda a tutta la rete regionale che dovremo prima o poi confrontarci sul tema della posizione delle donne migranti, sui rapporti tra chi è cittadina italiana e chi non lo è, nel campo del lavoro di cura, dei diritti, della partecipazione….
A proposito dell’11 febbraio.. Firenze forse propone un altro incontro regionale in occasione dell’anniversario del 13 febbraio scorso, ma alcune hanno ricordato ieri che la Savino aveva proprosto unV-day nazionale a Milano, non ricordo a quale teatro, sempre per festeggiare il nostro primo anno.
Altri appuntamenti nazionali previsti: 2/4 febbraio (circa) a Bologna: incontro sul tema del lavoro; 12/13 marzo Milano: incontro sulla rappresentanza.

Tatiana riprende due temi che emergevano anche a Pisa:
1)      lavoro sui contenuti: innanzi tutto sottolinea come in questa nuova fase politica sia molto più complesso costruire una trasversalità politica inclusiva, proprio perché è venuto meno quel facile terreno aggregante dell’antiberlusconismo.  Dobbiamo lavorare per mettere a fuoco contenuti condivisi e unificanti sui temi proposti ormai da qualche mese, ma forse, propone Tatiana e con lei sono d’accordo Gianna e altre, si potrebbero costruire due diverse agende: una nazionale e una locale (senese o regionale) proprio perché sarebbe più facile, su temi più delicati, trovare una covergenza localmente; l’importante e' che non ci sia contrasto con gli obiettivi generali e la linea politica dell' intero movimento. Gianna, che si dice molto d’accordo sui due piani di lavoro, solleva d’0altra parte la questione della possibilità che un comitato locale possa aderire o partecipare ad iniziative anche pubbliche con il simbolo snoq anche senza che abbia aderito la rete nazionale o il CP…
2)      Dunque il percorso potrebbe essere di raccogliere i contenuti già elaborati dai diversi comitati locali (e noi dovremmo farlo per il nostro workshop del 19), avviare una prima sintesi a livello regionale e successivamente individuare 4/5 punti condivisi da tutta la rete snoq nazionale sui quali non si torna indietro, e su questi cercare una unione e collaborazione con gli altri gruppi e associazioni femminili .Parallelamente mettere a fuoco temi di lavoro locali/regionali: ad esempio la difesa della 194 potrebbe essere un obiettivo regionale condiviso mentre a livello nazionale può essere difficle trovare consenso unitario. Su questa specifica questione interverrà poi Ilaria affermando che secondo lei considerare preventivamente la difesa della 194 come una questione non trasversale è  sbagliato: la 194 difende la salute di tutte le donne e il diritto ad una scelta individuale che anche le donne cattoliche dovrebbero sostenere…va comunque tentato uno sforzo in questo senso, non è una questione alla quale possiamo facilmente rinunciare; molte si sono dette d’accordo con questa precisazione).
3)      rapporto con il CP: propone che il nostro gruppo arrivi all’incontro nazionale del 22 gennaio avendo chiarito le diverse posizioni presenti nel gruppo e magari con una sintesi collettiva. Per far questo si potrebbe fare un giro di presentazioni delle posizioni di ciascuna…Per quanto la riguarda si dichiara contraria a posizioni che intendano abolire il ruolo del CP; è a suo parere necessario mantenere un suo ruolo, appunto “promotore”, cioè di stimolo, proprio perché al suo interno ci sono risorse, strumenti, mezzi,competenze preziose (unite alla passione che muove tutte noi)  alle quali non possiamo rinunciare e che possono e devono essere messe al servizio della rete nazionale. Non si tratta invece di un ruolo di leadership.
Su questo puntualizzerà bene Ilaria dicendo che ciò che non va consegnato al CP è un potere decisionale politico più autorevole rispetto agli altri comitati, una delega a decidere politicamente per tutte: questo punto va ben chiarito. Sul ruolo del CP Alba dirà più avanti che il 22 dovranno essere soprattutto le donne che lo hanno costituito e lo animano a dirci dove intendono collocarsi; d’altronde dobbiamo riconoscere che sono in una posizione molto difficile, ognuna di noi si aspetta qualcosa di diverso… noi possiamo dire cosa vorremmo…soprattutto colmare un vuoto di contenuti.
E’ poi chiaro per tutte che va re-inventata la gestione organizzativa più volte citata: per Tatiana, come per Ilaria e altre si potrebbero utilizzare i piani locale, regionale e nazionale per costruire tale gestione. Sollecitare innanzitutto la formazione di coordinamenti regionali in tutte le regioni e arrivare alla costruzione di un coordinamento nazionale che si riunisca periodicamente e  dove il meccanismo di delega venga deciso, anche di volta in volta e autonomamente, da ciascun comitato locale. Tatiana precisa infine  che pur ritenendo prioritario, in questo specifico momento, far crescere il nostro movimento e far funzionare meglio la nostra rete (snoq), rispetto alla realizzazione di una Rete delle reti, occorre con forza e senza equivoci far capire che riteniamo fondamentale il rapporto con le altre associazioni di donne. (questo punto non è stato poi ripreso).
Samanta precisa che dovremmo fare uno sforzo per andare oltre i vecchi modelli maschili di rappresentanza verticistici e strutturati su livelli gerarchici attraverso il sistema delle deleghe, che finiscono per definire ruoli di potere e funzioni rigide…dovremmo inventare modelli di coordinamento e condivisione nuovi…
In tale direzione intervengono Gianna e Costanza e altre: in alternativa ad una struttura verticistica si è parlato di una struttura circolare, dove anche le persone girano, dove non ci sono funzioni e ruoli fissi…Costanza ribadisce che la flessibilità delle strutture di coordinamento dovrebbe anche valorizzare e sfruttare le competenze: ci si forma e di si disfa in base a molte variabili tra le quali le competenze e il desiderio…
Resta il problema di come far circolare le idee e le posizioni e come prendere decisioni in quanto rete nazionale. Anche Ilaria suggerisce di sfruttare i livelli regionale come primo gradino di discussione e condivisione dei vari temi che emergono, ma (e anche Tatiana precisa che è d’accordo) in modo aperto e libero: si potrebbero prevedere incontri regionale dove la partecipazione è aperta a tutte e si cerca di costruire una sintesi (che non significa unanimità); poi nell’incontro nazionale si può stabilire quanti interventi ha a disposizione ogni regione, e ogni regione se li gestisce.

Si discute anche della gestione della rete mediatica: Susi spiega che a livello nazionale esiste una segreteria, un ufficio stampa, una casella mail…il problema è la gestione di ciò che arriva, ovvero quello che non si fa circolare.
Samanta afferma che il problema non è solo tecnico-gestionale, ma politico: quello che si mette sul sito e quello che si evita di mettere definiscono un’azione politica.
Siamo tutte d’accordo ma viene ribadito che per ovviare a questo si deve agire sulle regole del gioco: chi gestisce cosa e come? E’ chiaramente un “temone” sul quale si dovrà continuare a riflettere e anche sondare soluzioni tecniche possibili in vista del 22…

Viene ricordato che anche nel nostro gruppo esiste una gestione della casella mail: Alba, Susi e Carla F. hanno accesso all’indirizzo “donne del 13febbraio” e, Alba ha l’onere di rispondere, girare etc…Carla e Susi di gestire il blog.
Tatiana dice che vorrebbe avere la password per poter accedere e guardare cosa arriva. Tutte noi del gruppo ristretto potremmo avere la password, fermo restando che il compito di rispondere e far girare deve essere assegnato ad una persona sola per evitare confusione.
O quale altra soluzione? Susi propone di fare un google group (con relativa generazione di una mailing list) al quale chi vuole aderisce, tutte potrebbero avviare discussioni e partecipare in questo modo. Il discorso è lungo.. Si è anche parlato di una pagina facebook, perché Gianna diceva che si è accorta che tra gli altri gruppi regionali c’era stato molto più contatto e scambio grazie, probabilmente, alla loro presenza su facebook.Ne riparleremo…

Mercoledì prossimo vorremmo definire come riprendere e dare una forma compiuta ai lavori fatti in preparazione del 19 e il 19 stesso dandoci magari una scadenza: ogni gruppo dovrà cercare di produrre un documento di cui dobbiamo disegnare i contorni in modo da poterli poi unire tutti insieme.
Vorremmo anche capire se aderire ai temi proposti dalla rete regionale (discussione del piano sanitario regionale e legge elettorale regionale) e in che forma.
Infine se qualcuno vuole e può preparare delle proposte il più chiare possibile su una possibile nuova gestione dei nostri spazi virtuali ovvero blog, facebook, google group, casella postale del gruppo…potremo fare qualche passo avanti.
Baci Giulia

1 commento:

  1. Grazie Giulia per il gravoso impegno che ti sei presa nella restituzione di una riunione piena di argomenti e temi,discussi e da discutere. Quello che non esce,(ma non te ne faccio una colpa perchè impossibile da riprodurre) è il pericoloso riaffacciarsi di tensioni quando è stata sollevata la questione dei ruoli al nostro interno. Io, che a Pisa c'ero, avrei tanto voluto riuscire a trasmettere e riprodurre il bellissimo clima che c'era, ricco di entusiasmo, condivisione e appartenenza. Evidentemente il lavoro di cura del gruppo non è ancora terminato,per cui inviterei tutte a porre molta attenzione a questo aspetto e a metterlo al primo posto nelle relazioni tra di noi. Abbiamo tanto lavoro da fare e credo che solo ricominciando a lavorare insieme potremo ritrovare la sintonia e l'entusiasmo che c'era e che al momento sembra in bilico. Se la cura del gruppo, il darsi autorevolezza e fiducia reciproca sono snodi irrinunciabili per la prosecuzione di questa esperienza,come credo, evitiamo di mettere in campo argomenti (peraltro di nessuna urgenza) che possono essere fonte di dissapori o suonare anche vagamente come provocatori,facendoci nuovamente inceppare, oltre a non essere affatto utili ai fini del lavoro che ci aspetta. Gianna

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