martedì 17 luglio 2012

Report giovedì 12 luglio



  1. Breve relazione da parte delle nostre rappresentanti che hanno partecipato all’incontro organizzato da SEL sul ruolo della donna nel XXI sec., incontro che è stato giudicato positivo anche se con scarsa presenza di pubblico.
  2. Dal coordinamento regionale arriva la sollecitazione a raccontare quanto fatto da parte dei singoli comitati sul tema della rappresentanza; prioritario appare il tema della democrazia partecipata in vista di una mobilitazione anche nazionale. Il CP deve avere, da parte del territorio, sollecitazioni che devono rappresentare anche una legittimazione a muoversi in modo più deciso. Da questo punto scaturisce una discussione su due ordini di temi: siamo Donne del 13 o Comitato SNOQ – Siena e quale è il nostro progetto politico?
  3. Ampia discussione, soprattutto su quest’ultimo interrogativo, con posizioni anche molto diversificate, dalla quale sono comunque emersi alcuni punti comuni:
  • la nascita di SNOQ è stata determinata dal fallimento della politica, dalla crisi dei partiti e dalla loro incapacità di elaborare progetti;
  • il nostro progetto politico è la politica stessa, soprattutto in questo momento di carenza di democrazia che rende possibile qualunque epurazione;
  • la politica non deve essere limitata al solo livello cittadino, ma estendersi anche a livello nazionale;
  • SNOQ è nato come movimento trasversale, ma continuare a essere tale significa abiurare, c’è bisogno di impegno; la politica di genere deve avvenire all’interno di un movimento più vasto, in quanto l’unico modo che abbiamo di incidere a favore delle donne è quello di incidere sulla politica del paese, dobbiamo quindi modificare il modo di fare politica che, in tutti i partiti, è un modo di fare politica maschile e di destra;
  • le donne sono destruenti perché sono state tenute fuori dal sistema, di conseguenza hanno un modo di fare politica che non si integra con il sistema ma lo distrugge.
  1. Che cosa fare per proporre un nuovo modo di fare politica? Dobbiamo essere presenti ovunque, ribadire continuamente le nostre richieste e, per realizzare questo “martellamento” viene individuata la possibilità di tentare di creare una “cordata di genere” tramite una lettera aperta sulla quale ricercare un consenso e sollecitare il bisogno di partecipazione, da presentare a tutte le donne di tutte le associazioni, idea che era venuta fuori anche all’incontro di Firenze. Si sono quindi discussi i vari punti che la lettera deve contenere:
  • si è sostituito Berlusconi con Monti; questo rende più difficile il lavoro con le donne che, se erano pronte a sollevarsi contro Berlusconi giudicato impresentabile, non lo sono altrettanto con Monti; il problema è che le politiche sono rimaste le stesse;
  • a Siena il giro di poltrone al quale assistiamo continuamente dimostra una non discontinuità. Ci chiediamo in che modo possiamo invece realizzare una discontinuità, visto che l’Europa chiede all’Italia di adeguarsi anche nelle politiche di genere perché il nostro spread in questa materia è altissimo;
  • chiediamo un Presidente della repubblica donna; Napolitano rappresenta la gerontocrazia maschilista;
  • chiediamo, per Siena, una sindaca;
  • in cambio del nostro appoggio vogliamo che vengano seriamente affrontati i temi della decrescita, dei valori di relazione e della nostra diversità; che ci venga garantito un serio intervento in tema di sanità, istruzione e che sia seriamente analizzata la situazione del Monte dei Paschi, visto che sono messi a rischio migliaia di posti di lavoro e che, come sempre, questo rischio investe primariamente le donne.

    Serena

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