giovedì 27 ottobre 2011

La censura italiana a difesa delle madri "normali"

Pubblichiamo il comunicato del comitato promotore SNOQ sulla censura che ha colpito il film di Cristina Comencini "Quando la notte", nelle sale da domani 28 ottobre.

La VII commissione per la revisione cinematografica del Ministero dei Beni Culturali ha posto il divieto di visione ai minori di 14 anni per Quando la notte, il film di Cristina Comencini previsto in sala dal 28 ottobre.
Questa la motivazione ufficiale: ” la violenza della madre sul suo bambino è inquietante perché trattasi di una madre normale che, spinta dallo stress, diventa violenta verso il figlio pur non volendolo. Si ritiene che il vuoto della volontà di una madre normale ingenera inquietudine nei  minori di anni 14”.
La decisione, che oggi sarà riesaminata, non è stata raggiunta all’unanimità. Su questo atto sentiamo la necessità di dire la nostra.
La censura operata nei confronti dell’ultimo film di Cristina Comencini “Quando la notte”, in nome di una”maternità normale” al riparo da inquietudini e conflitti, è un segno della chiusura e del degrado culturale del Paese.
Rifiutiamo l’intervento della Commissione Ministeriale che ha imposto il divieto di “Quando la notte” ai minori di 14 anni, motivandolo così: “il vuoto della volontà di una madre normale genera inquietudine”.
Rifiutiamo tali motivazioni per ragioni artistiche, etiche e politiche. Lo stesso uso dell’aggettivo “normale” è un’offesa per tutte le donne.
Il film racconta con coraggio i sentimenti complessi delle madri verso i loro figli. Sostituire alla ricchezza e profondità delle esperienze delle donne un’immagine di presunta normalità è segno di chiusura ottusa.
Forse è proprio quella stessa idea di normalità ad alimentare l’uso violento e volgare di corpi femminili esibiti al cinema e alla TV a tutte le ore e sotto gli occhi di tutti.
Comitato promotore Nazionale SNOQ

1 commento:

  1. Ragazze mi sono permessa, anche sollecitata da alcune di voi, di inviare sul blog del comitato di Roma queste poche righe a proposito della censura che ha colpito il film di Cristina Comencini


    Ho letto il libro da cui é tratto il film e per molte pagine ho rivissuto i dubbi, le paure, la solitudine infinita della mia esperienza di maternità. Il fatto é che poche e Cristina é una di queste, hanno il coraggio di guardare a questa esperienza fuori dal mito della sua naturalità, un mito che non ci concede devianze dalla figura materna, archetipo di vita, sempre pronta a proteggere , curare e rinunciare a se stessa per i propri figli. Ma siamo sicure che per tutte e per sempre é e sarà così? Cristina ci invita a trovare risposte a questa domanda, ponendo fine ad un inganno che imprigiona, ennesimo, la nostra identità, per questo il libro mi è piaciuto.
    Al di là di questo vorrei davvero esprimerle a nome di tutte le compagne che con me condividono lo spazio e l’impegno del comitato SNOQ di Siena, la nostra sincera solidarietà. Albalisa

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