lunedì 10 ottobre 2011

Le parole dell'Assurda


di Serena Prinza
L’Unità online - 6 ottobre 2011
La morte a volte è ingiusta, anzi no. La morte è sempre ingiusta, ma a volta sembra proprio farlo apposta.
Lo scorso lunedì a Barletta crolla una palazzina, muoiono 5 persone, tutte donne, 4 lavoravano in un laboratorio tessile che si trovava al piano terra dell'edificio. La quinta vittima era una ragazzina di 14 anni, figlia dei titolari dell'attività.
La tragedia diventa una notizia, ma si aspetta la sentenza del processo Meredith a Perugia e quella morte, anche a distanza di anni, attira un pubblico maggiore. La morte non è tutta uguale.

Il giorno dopo, la tragedia della morte delle donne di Barletta potrebbe diventare indignazione. I presupposi ci sono tutti: una palazzina crolla nonostante alcune segnalazioni su certi scricchiolii, le donne lavoravano a poco meno di 4 euro all'ora e in nero, lo stesso colore del lutto. Sembra la fotografia di un paese che crolla e scavando tra quelle macerie ci si dovrebbe rendere conto di quanto siamo poco civili.
Già, la tragedia potrebbe essere un notizione, ma la sentenza del processo Meredith a Perugia è stata pronunciata la sera prima. Amanda e Raffaele sono liberi. C'è chi si indigna, ma per questo. L'indignazione non è tutta uguale.

Oggi a Barletta si svolgono i funerali delle vittime di quel crollo. Potrebbe essere il tempo della riflessione, del lutto, del ricordo.
I funerali potrebbero essere notizia di primo piano, ma c'è un altro lutto da piangere. Muore Steve Jobs. Questa è la notizia.
Il lutto non è tutto uguale.

E' andata male, malissimo. La morte è stata ingiusta.
E il mondo, oggi, forse è un posto peggiore.
A qualcuno viene l'idea di migliorarlo con il partito della gnocca.

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