giovedì 19 maggio 2011

13 febbraio in Toscana: “Non suddite, ma cittadine. Se non ora quando?”

“Non suddite, ma cittadine. Se non ora quando?” Questa la parola d'ordine sotto la
quale si sono radunate le donne senesi, che in questa importante giornata di
mobilitazione, hanno potuto contare anche sulla presenza di molti uomini. Piazza
Salimbeni, una delle piazze principali della città e snodo inevitabile delle passeggiate
domenicali, ieri era gremita di manifestanti, attenti alle voci che si susseguivano al
microfono e pronti ad intervenire a loro volta.
Sulle scalinate di Palazzo Salimbeni, la protagonista era una grande scatola, sui cui lati
erano stati dipinti oltre al motto “Non suddite, ma cittadine”, le parole chiave della
manifestazione: Democrazia, Cittadinanza, Libertà. Lì, accanto alla scatola, cassaforte
del patrimonio di interventi che si sono susseguiti durante il pomeriggio, le donne hanno
preso la parola, declinando, a partire dall'unicità di ciascuna di loro, i temi della violenza,
della corporeità, del lavoro e della politica.
La piazza era attraversata da un'irresistibile voglia di parlare, di esprimere se stesse e di
dare un contributo personale alla manifestazione, tanto che gli interventi si sono alternati,
senza interruzione, uno dopo l'altro.
Come avevo già accennato nel numero 29 di Delt@ (Anno IX), le ragazze del Sism hanno
contribuito alla mobilitazione, mettendo in scena “Donne di conforto” un monologo tratto da
“I monologhi della vagina” di Eve Ensler, che dà voce alle ragazze costrette a prostituirsi ai
soldati giapponesi, durante il secondo conflitto mondiale. L'esperienza disumana vissuta
da quelle donne, raccontata senza reticenze, senza pudore, senza paura di scandalizzare,
ha sicuramente toccato le corde più profonde delle manifestanti. Soprattutto, credo, la
richiesta disperata di scuse, di un risarcimento almeno morale per quanto subito, rivolta
dalle donne di conforto e affidata alla voce delle attrici, ha comunicato a tutte le donne e gli
uomini presenti, che bisogna alzare la voce per ogni diritto calpestato, che non si deve mai
sottovalutare l'importanza della lotta per la dignità, per rispetto di coloro cui è stata negata,
per amore di se stessi e per tutelare quella delle generazioni future.
Alla performance delle ragazze del Sism sono seguiti altri interventi, fino ai saluti,
pronunciati da Albalisa Sampieri, promotrice della manifestazione senese, che ha invitato
le donne presenti in piazza a incontrarsi ancora, per dare avvio alla riflessione sulla
condizione femminile, alla quale le organizzatrici tendono dal giorno del loro primo
incontro, invitandole a incontrarsi venerdì 18 alle 17.30, naturalmente in Sala gialla
all'Istituto Tommaso Pendola, dove tutto ha avuto inizio.
Come promesso, i ragazzi dell'Associazione Link si sono resi protagonisti di un flash mob
satirico, che ha segnato definitivamente il “rompete le righe”.
(Delt@ Anno IX, n. 32 del 14 febbraio 2011) Carla Fronteddu

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